9 apr 2020 – L’Unione Ciclistica Internazionale inizia a fare i conti con le difficoltà del mondo del ciclismo a causa del coronavirus. Nel comunicato si legge molta preoccupazione dal punto di vista economico e qualche iniziativa a sostegno, per ora, dobbiamo dirlo, piuttosto limitata (come il rimborso delle quote di iscrizione per le manifestazioni coinvolte dallo stop ratificato dalla stessa UCI).
Per quanto riguarda il sostegno alle squadre per ora si parla solo di “flessibilità” da perte dell’UCI che, evidentemente, rivedrà quanto dovuto dalle squadre. La preoccupazione, al momento, appare più per la propria struttura.
Possiamo comunque considerarlo un primo passo. Ma c’è da fare davvero tanta strada ancora rispetto al comunicato che potete leggere qui di seguito:
L’UCI adotta una serie di misure per affrontare gli effetti del coronavirus sul ciclismo e sulla Federazione
Nell’attuale contesto della pandemia di coronavirus, il 2 aprile il presidente dell’Union Cycliste Internationale (UCI) David Lappartient ha convocato una riunione straordinaria del Comitato direttivo dell’UCI. Nel corso della riunione sono state adottate una serie di misure economiche per affrontare le conseguenze sportive e finanziarie della crisi sanitaria mondiale per la Federazione Internazionale, in una situazione caratterizzata dal rinvio – o addirittura dalla cancellazione – di tutte le prossime gare ciclistiche.
Il ciclismo in stop
La grave situazione del ciclismo internazionale, costretto a fermarsi diverse settimane fa almeno fino al 1° giugno 2020, è stata studiata a fondo. L’impatto della crisi sanitaria mondiale sul Calendario Internazionale dell’UCI è notevole: a partire da questa data, l’UCI ha ricevuto più di 650 richieste da parte degli organizzatori per il rinvio o la cancellazione di eventi in un periodo che attualmente si estende fino al mese di agosto. Questa cifra rappresenta il 30% del Calendario Internazionale UCI dell’anno. La strada e la mountain bike sono le discipline più interessate.
Ad esempio, il Giro d’Italia, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, tre prestigiosi eventi UCI WorldTour, sono stati interessati. Allo stesso modo, sono stati rinviati i Campionati del Mondo di Mountain Bike Cross-country UCI presentati da Mercedes-Benz ad Albstadt (Germania). Inoltre, diverse prove della Coppa del Mondo di Mountain Bike UCI Mercedes-Benz devono essere riprogrammate, mentre altri sono state cancellate su richiesta degli organizzatori. Anche i campionati del mondo UCI per la BMX Racing sono stati rinviati, mentre quelli per il paraciclismo su strada rischiano di essere cancellati.
A questa difficile situazione si aggiunge il rinvio dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Tokyo 2020, finalmente rimandati di un anno dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) – si svolgeranno rispettivamente dal 23 luglio all’8 agosto 2021 e dal 24 agosto al 5 settembre 2021 -, dopo un periodo in cui c’era ancora la possibilità di mantenere le date iniziali. Volendo garantire la sicurezza degli atleti e l’equità sportiva tra le nazioni per gli eventi ciclistici le cui procedure di qualificazione erano ancora in corso (mountain bike, BMX Racing, BMX Freestyle e paraciclismo su strada), la nostra Federazione aveva fatto una proposta al CIO e al Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) per fermare la procedura a partire dal 3 marzo, tenendo conto che fino a quella data a nessuna nazione era stato impedito di recarsi agli eventi. La nostra Federazione continua le discussioni con il CIO e il CIO visto il rinvio dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici al 2021.
È chiaro che i suddetti rinvii e cancellazioni porteranno purtroppo ad una significativa riduzione delle entrate per l’UCI.
Inattività che grava pesantemente sulle finanze dell’UCI
L’attuale pandemia sta colpendo duramente gli organizzatori di eventi ciclistici. Un numero considerevole di gare sono state annullate e la nostra Federazione ha raccomandato a tutti gli organizzatori di gare in zone a rischio di annullare le loro manifestazioni. In segno di solidarietà e nell’ambito delle misure di sostegno messe in atto dall’inizio della crisi, l’UCI rimborserà tutte le quote di iscrizione al calendario agli organizzatori delle manifestazioni annullate che si svolgeranno nel periodo in cui lo svolgimento delle manifestazioni è completamente limitato. Le tasse di calendario rappresentano una parte significativa delle entrate dell’UCI. Questa iniziativa avrà conseguenze sui risultati finanziari dell’UCI.Consapevole dell’impatto della crisi attuale sul gruppo dei professionisti, l’UCI ha creato un gruppo di lavoro, composto da rappresentanti dei ciclisti (CPA), delle squadre (AIGCP) e della nostra Federazione. L’UCI e i suoi partner hanno concordato il quadro di riferimento che consentirà alle squadre che si trovano in gravi difficoltà finanziarie di poter adottare le misure necessarie per poter proseguire nel contesto della pandemia. Con questa flessibilità temporanea approvata dai protagonisti del ciclismo professionistico su strada, la nostra Federazione desidera sostenere le squadre le cui attività sono state toccate dal Covid-19, mantenendo il rispetto dei diritti dei corridori e in conformità con il regolamento dell’UCI. Ulteriori misure di sostegno potrebbero essere adottate durante le regolari discussioni dell’UCI con i suoi partner, a seconda dell’evoluzione della situazione.
Particolare attenzione è rivolta ai Campionati del Mondo UCI e alle Coppe del Mondo UCI. I Campionati del Mondo di mountain bike della Mercedes-Benz UCI World Cup sono particolarmente importanti in termini di entrate per la nostra organizzazione. Il rinvio o l’annullamento di numerose manifestazioni UCI e la situazione economica generale hanno naturalmente avuto un impatto anche sulle attività di marketing della nostra Federazione.
Per quanto riguarda i Campionati del Mondo UCI, gli effetti del Covid-19 si sono già fatti sentire con i rinvii dei Campionati del Mondo UCI BMX di Houston (Stati Uniti) e dei Campionati del Mondo di Mountain Bike Cross-country UCI presentati da Mercedes.
Redazione Cyclinside