3 lug 2017 – Troppa potenza? No, un pedalare un po’ disordinato è quello che a Sagan è costato il contrattempo che gli è quasi costato la terza tappa del Tour de France 2017. In realtà, a ben guardare, il campione del mondo oggi è stato di forza nettamente superiore a tutti.
Strappo impegnativo nel finale di gara, due chilometri da fare a tutta con la strada che va inesorabilmente su. Provano i Bmc. Porte sembra staccare tutti a un certo punto, anche Contador che gli ha risposto in quanto uomo di classifica. Poi si vedono Van Avermaet e Gilbert, ma là dietro Sagan in agguato sa che è davanti all’arrivo perfetto.
Quando balza in testa esita un attimo, forse ha paura di essere lungo, errore già pagato in passato con troppi secondi posti. Esita un attimo ma in quella posizione non si può che partire.
E lui parte.
Una forza pazzesca sui pedali, a spingere e tirare, come insegnano quando parlano di pedalata rotonda. La sua bicicletta si inclina e si storce, Sagan non è un corridore compostissimo in sella e quella rotazione in più è sufficiente a far partire il pedale che libera la tacchetta. Succede così quando vuoi scendere di bici o quando cadi. Ma in volata no.
Sagan strappa in su il piede e perde il pedale.
(sapete come funzionano i pedali delle bicclette da corsa? Date un’occhiata qui sotto)
>>> Come funzionano i pedali della bicicletta
No, no è un problema di tacchetta e neanche di posizione sbagliata, è solo il suo pedalar scomposto che quando ci mette tutta quella potenza si storce ancora di più.
Si siede, guarda in basso perché non c’è tempo di automatismi, meglio andare sul sicuro, e riaggancia.
Da dietro iniziano a partire perché un’occasione così quando ti ricapita.
Intanto lui fa il campione del mondo. A piede riagganciato riparte per un’altra volata. Ma quante ne aveva dentro di volate?
E tutte vincenti. Sul traguardo li lascia tutti lì.
Non avesse perso quel pedale avremmo contato un paio di secondi di distacco.
La volata vista frontalmente. Un tempo infinito per rimettere il pedale:
GR