In bicicletta, come in automobile, udire sempre distintamente i rumori della strada che ci circonda è importantissimo per la nostra sicurezza e anche per quella degli altri. Sempre più frequentemente c’è l’esigenza di utilizzare degli auricolari perché anche quando si esce in bicicletta si vuole tenere un orecchio pronto a rispondere al telefono oppure ad ascoltare le indicazioni di varie app per smartphone che aiutano nell’allenamento oppure, semplicemente, nella navigazione.
Occorre conciliare la capacità di ascolto dei dispositivi con i suoni esterni. Sembra ovvio, addirittura banale, ma se guardiamo a cosa offre il mercato, anche un po’ in controtendenza. Le cuffie, anche quelle che vengono date di serie quando acquistiamo un nuovo smartphone promettono sempre una “esperienza di ascolto” che viene promessa come più fedele possibile. Tanto meglio, quindi, se si riesce a isolare il suono dai disturbi esterni. Ecco, se questo è un fattore positivo se considerato insieme alla volontà di ascoltare la musica nel modo migliore, mal si coniuga con la capacità di ascoltare poi i suoni esterni.
Tanto più che alcuni modelli, per essere tenuti stabili nell’orecchio, vanno premuti dentro col risultato di isolare ancora di più.
Sono meglio, allora, degli auricolari meno isolanti, che si appoggiano all’interno del padiglione auricolare ma senza entrare nel condotto uditivo che andrebbero, inevitabilmente, ad isolare dall’esterno.
Ci vogliono cuffie apposite allora per chi pedala o fa sport in generale (perché quanto detto vale anche per chi fa footing)? No, ci sono modelli, anche di ottima qualità, che evitano l’isolamento ai suoni esterni.
La soluzione più moderna sono le cuffie a conduzione ossea. Niente di fantascientifico, intendiamoci, la conduzione ossea è quella che ci fa sentire “diversa” la nostra voce rispetto a quando ascoltiamo una registrazione. E proprio grazie a questa possibilità si possono ascoltare i suoni senza rischio di ostruire l’orecchio ai suoni esterni.
Infine, il consiglio (che corrisponde anche alle indicazioni del Codice della Strada – pena sanzioni) è di non utilizzare cuffie su entrambe le orecchie. Una parte deve essere comunque lasciata libera. Ma anche se non ci sono indicazioni, o per lo meno, nessuno vi fermerà contestandovi il tipo di auricolare utilizzato, è meglio scegliere accuratamente il dispositivo di ascolto da utilizzare durante l’attività sportiva.
Redazione Cyclinside
in ogni caso chi ha la sfortuna di un INCIDENTE CON UN CICLISTA deve DISCOLPARSI dell’OMICIDIO STRADALE logicamente in caso di DECESSO dello stesso.Per sorpassare un CICLISTA per mia ESPERIENZA da trent’anni CONDUCENTE DI MEZZI PESANTI e’ Cosigliabile distaccarsi occupando lo spazio piu’ ampio nella corsia opposta, in caso di caduta si ha una percentuale maggiore di NON Investirlo.
CARI CICLISTI:Andate sulle piste CICLABILI o in Zone SICURE.
Buona Fortuna!
Non c’è alcuna legge che assegni a priori la ragione a qualcuno. E la bicicletta ha stessi diritti e doveri degli altri utenti della strada. Per cui non diffondiamo voci di colpe assegnate in anticipo.
Le piste ciclabili utilizzabili, in Italia, sono poche purtroppo. La maggior parte sono “ciclopedonali” e non c’è obbligo legale di percorrerle al di là dell’ovvio consiglio. Ma in certe condizioni sono davvero impraticabili.
Se rispettiamo tutti il Codice della Strada la sicurezza sarà per tutti. Senza rischi di colpe.
Buona percorrenza anche a lei, augurandole che la sicurezza non sai questione di fortuna.