21 ott 2019 – La sensazione è che per le biciclette si faccia sempre troppo poco è sempre molto, troppo netta nei ciclisti di tutti i giorni, quelli che si confrontano col traffico automobilistico quando si spostano in città o anche fuori. Tanto più per chi la bicicletta la interpreta in maniera sportiva.
La notizia del blocco, da parte del Ministero delle Infrastrutture, delle novità del Codice della Strada riguardanti gli obblighi di sorpasso ad almeno un metro e mezzo dalla bicicletta e della possibilità di far circolare le biciclette contromano rispetto al traffico automobilistico in determinate condizioni lascia un po’ di amaro in bocca a chi spera in una maggiore attenzione verso i ciclisti.
La sensazione, troppo spesso, è che al di là dei proclami e delle belle parole, la volontà di mettere in atto concretamente le iniziative non sia poi così pressante nel legislatore e, pure con tutti i dubbi del caso (si potrebbe partire da controlli più pressanti a carico di chi circola in strada. Che mezzi ci sono, concretamente, per verificare la distanza di un sorpasso a un ciclista?) si resta quanto meno perplessi.
E sì che tante biciclette in più in giro significherebbero salute e anche una spinta all’economia (è dimostrato).
Per ora, insomma, continuiamo ad aspettare.
GR
Cologno, pista ciclabile che va da Cascina Gobba, attraversando tutta Cologno fino ad arrivare a Monza, ma k ciclisti, in particolare quelli tutti vestiti infighettati travestiti da ciclisti professionisti, NON USANO LA PISTA CICLABILE.
Vorrei multe severissime per chi NON usa la pista ciclabile, non usa le luci la notte e anzi si veste tutto in scuro anche in strade extraurbane, vanno a zig-zag sulla strada tagliando anche le rotonde.
Credo ci sia troppa maleducazione tra i ciclisti.
Non so se Lei è andata o va qualche volta in bici. Non conosco la Ciclabile da Lei citata, ma Le assicuro che la maggior parte delle ciclabili non debbono essere obbligatoriamente percorse dai ciclisti perchè aperte ai pedoni e perchè non interdette ai ciclisti le carreggiate principali. Inoltre,nella stragrande maggioranza dei casi sono pericolossissime per la circolazione dei ciclisti: accessi carrai, incroci nonprotetti, sconnessioni, pali ed ostacoli vari.Mi permetto di farle osservare, d ciclista con circa 20.000 Km. annui percorsi, che è più grande l’incapacità di valutare e guidare di moltissimi conducentidi auto che non concedono il minimodi spazio indispensabile al ciclista che è costretto a destreggiarsi con i cigli stradali sconnessi ed impraticabili.Penso che tuti i ciclisti percorerrebbero ben volentieri delle strade a loro riservate con caratteristiche adeguate. Mi pare di capire che Lei è l’espressione tipica dell’intolleranza di molti, troppi, automibilisti nei confronti dei ciclisti considerati un ostacolo alla loro circolazione e che spesso non sono capaci di affrontare tutte le situazioni connesse alla guisa.Corialmente!
Ma i ciclisti sono autorizzati a passare col rosso?
Le leggi che ci sono vanno rispettate da tutti. Anche dagli automobilisti 😉
No caro ciclista ha ragione la signora che una grande arroganza quando lo stesso automobilista diventa ciclista c’è un codice della strada che è uguale anche per i cicli con le stesse regole sia di precedenza sia di posizione sulla carreggiata inoltre il codice della strada definisce benissimo l’omologazione del ciclo quindi la stragrande quantità di biciclette non risponde a una omologazione corretta mancano le luci ,i parafanghi ,i catarifrangenti il campanello ,il codice della strada definisce che non si può viaggiare appaiati ma in fila indiana e se si deve attraversare un incrocio pericoloso bisogna scendere dalla bici e attraversare sulle strice con bicicletta alla mano vorrei inoltre fare presente a quelle teste che hanno pensato ad un sorpasso della bici as 1,5 di andare una domenica a farsi un giretto sulla regina da como a colico dove la carreggiata in alcuni momenti non supera i 4 metri se considera la corisa di 2 metri va da se che il sorpasso e in contromano per la maggior parte della strada col pericolo
costante di un frontale basterebbe che i gli organi competenti applicassero il codice mutando i ciclisti scorretti e in poco tempo si potrà vedere ciclisti più educati e rispettosi del traffico del resto hanno quasi tutti la patente se gli togliessero i punti come fanno a chi e al volante sarebbe una grande cosa
Ma comprati una bici e divertiti
I maleducati ci sono sia con due che con più ruote. Per onestà bisogna riconoscere che multe ai ciclisti, quando non rispettano il CdS, non vengono fatte. Chi pensa che il ciclista sia un impiccio (o peggio) sbaglia. Ma non può passare come corretto il teorema: se come ciclista non ho la pista ciclabile perfetta, posso comportarmi come voglio su strada. Il rispetto ci vuole anche nei confronti di chi percorre le strade con altri mezzi. Quando si é in gruppo non si può pretendere di obbligare il resto del mondo ad arrangiarsi. E bisogna ricordare che davanti ad un pedone sulle strisce anche la bicicletta deve fermarsi.
chi usa le biciclette al posto delle auto, in qualsiasi momento lo faccia: non inquina l’aria che respiriamo tutti, non fa rumore nei confronti di tutti, non occupa parcheggi a vantaggio degli automobilisti, non ingorga le strade a favore degli automobilisti, non consuma carburante a favore della Terra e di tutti, migliora la propria salute a favore del servizio sanitario e dei contribuenti, dà un buon esempio di rispetto dell’ambiente, a favore di tutti, ecc. ecc. ecc.
Perché allora prendersela con i ciclisti?
La verità è che i ciclisti sono fastidiosi.
Ti danno fastidio quando tu sei in auto stressato dl traffico, da una giornata di lavoro, dalla fretta di andare a bere l’aperitivo post lavoro e di tornare a casa da una moglie che ormai è poco più di una conoscente e dai figli che usano come bancomat. Danno fastidio mentre con la loro poco ingombrante presenza ti ricordano che c’è chi riesce a vivere lentamente gustandosi il piacere dell’attività fisica all’aria aperta. Ti danno fastidio perché possono permettersi di avere tempo per se stessi. Ti danno fastidio perché sono fuori dal mondo o meglio sono in un mondo che non ti appartiene, un mondo che non capisci, un modo in cui non puoi entrare.
A Bologna sono state aperte varie piste ciclabili (fatte male e pericolose) riservate ai ciclisti.
Invece ci si trovano pedoni che chiaccherano, donne con le carrozzine dei bambini, persone che portano a spasso il cane con il guinzaglio messo di traverso rispetto alla pista, immigrati che defecano allegramente e via così. E’ pericoloso. I vigili nulla fanno, omettendo atti d’ufficio. Cosa servono allora queste piste, se non a far incassare al comune i premi dalla ue?
Per contro, qua i ciclisti vanno sempre appaiati anche sulle strade strette e guai a suonare, oppure vanno sulle piste pedonali o sotto ai portici oppure sui marciapiedi, come dei pazzi. Infatti gli incidenti non si contano più. Il semaforo rosso non esiste, i passaggi pedonali neppure.
E’ tutto da rifare: i ciclisti devono avere le loro piste ad uso esclusivo (non per gareggiare si intende), ma devono essere pesantemente sanzionati per gli illeciti. Sarebbe un bene arrivasse la targa e l’assicurazione, non c’è alternativa.
Grazie per l’ospitalità, buon giro a tutti!