27 apr 2020 – Si potrà tornare in bicicletta (nei limiti descritti in questo articolo e al netto di eventuali restrizioni territoriali) ma i negozi rimarranno inesorabilmente chiusi, almeno fino al 17 maggio, data in cui terminerà il valore del Dpcm che entrerà in vigore dal 4 maggio con l’inizio di questa Fase 2 improntata alla prudenza.
Insomma, manca qualcosa e proprio di questo oggi si è lamentata, con una nota ufficiale, l’ANCMA.
L’associazione di categoria ha diramato una nota di sorpresa sulla mancata riapertura dei negozi di biciclette stupiti, come noi, di non averne permesso l’apertura. E la spinta vero la nuova mobilità dov’è?
“Ci chiediamo come sia possibile immaginare una mobilità della ripartenza contraddistinta da un maggiore ricorso all’utilizzo delle due ruote con i negozi di biciclette ancora chiusi”. Il commento di Ancma non lascia adito a dubbi su delusione e sorpresa derivati dal nuovo decreto.
La rete di oltre 2.500 negozi che potrebbero dare un contributo importante nel supportare la mobilità urbana e la mancata decisione di riapertura è considerata, testualmente, “irrazionale”.
“Di fronte a un ragionevole aumento dell’utilizzo delle due ruote – si legge ancora nella nota – la conformazione urbana di molte città suggerisce di non dimenticare il tema dalla sicurezza di ciclisti e motociclisti. Non solo sarà indispensabile fare appello ai cittadini di adottare comportamenti rigorosi e ancora più responsabili, ma anche permettere loro di comperare dotazioni di sicurezza, caschi, caschetti e abbigliamento protettivo con più facilità. Per questo chiediamo nuovamente a nome ti tutto il settore di riaprire i negozi di biciclette il prima possibile e auspicabilmente di prevedere forme di defiscalizzazione per l’acquisto di materiale protettivo e altri dispositivi di sicurezza come luci, pettorine e riflettori”.
E le aziende?
Altra questione trattata in maniera importante. Con una circolare datata 27 aprile 2020 il Ministero dell’Interno autorizza l’apertura alle aziende dedicate all’export e tra queste rientrano tutte le aziende che producono e commerciano biciclette all’estero: praticamente è una ripartenza per tutti i nostri costruttori e marchi di prestigio conosciuti e apprezzato (a volte soprattutto) all’estero.
Sulla questione negozi la partita non è chiusa comunque. L’Ancma promette battaglia sin da subito e potrebbero esserci novità anche prima del 18 maggio.
Redazione Cyclinside
“Sulla questione negozi la partita non è chiusa comunque. L’Ancma promette battaglia sin da subito e potrebbero esserci novità anche prima del 18 aprile.”
Speriamo..
Ma la mia impressione è che, dopo tante chiacchiere sulla mobilità ciclistica, alla fine, non se ne farà nulla, purtroppo…
Occasione persa.