9 lug 2019 – E pensare che per un attimo Viviani lo avevamo visto troppo indietro. Ma negli arrivi in volata, quando ha la condizione giusta, non ce n’è per nessuno. Si muove come un gatto nel gruppo, rimane dietro fino all’ultimo a Morkov che tira una volata perfetta.
Secondo Kristoff, poi Ewan e quarto Sagan. Benissimo così per noi, per Viviani che questa vittoria la cercava più che mai. Diventa una medicina per lui che aveva ancora dentro la bruciatura di quel declassamento al Giro e poi il ritiro.
Un’iniezione di fiducia con una volata spettacolare. A tirare per lui, nel finale, anche la maglia gialla Alaphilippe. Puoi non avere fiducia di una squadra così? E pensare che c’era già chi malignava su incomprensioni, nuova squadra e chissà cos’altro. Oggi è stato tutto sincronizzato. Lo saranno anche i complimenti di Lefevere, patron della Decenunink Quick Step che aveva bacchettato Viviani per non aver seguito il treno dei suoi compagni nell’ultima volata. Roba da ammazzarti il morale. E Viviani ha reagito da campione.
Dopo l’arrivo si è pure scusato per la volata della prima tappa. Oggi ha di che sorridere pure per quell’errore.
Alla quarta tappa il Tour de France arriva alla prima tappa davvero per velocisti, di quelle che possiamo proprio definire “da Tour”. Scaramucce e fuga. I punti per la maglia verde, la classifica a punti, sparsi sul percorso erano piccoli petardi.
Calma piatta, non fosse per una fuga che sa giusto di sfilata. Dietro a sfilare è TonyMartin. Oggi il tedescone della Jumbo Visma ha lavorato per i suoi velocisti, ma ha fatto pure un numero pazzesco di gregariato. Roba da mettere sicuramente in bacheca nell’università del gregario.
Addirittura lo abbiamo visto rifiutare i cambi da corridori di altre squadre. Come a dire: “so io il ritmo da tenere, non venite a rompermi le scatole”. E che gli vuoi dire a uno così?
Il resto è festa Italia. È festa Viviani. Dopo il successo di Alaphilippe, la maglia gialla, oggi altra giornata perfetta per la squadra belga.
Redazione Cyclinside