5 mag 2018 – Quando si vanno a esplorare territori nuovi per le gare ciclistiche c’è sempre il rischio di trovarsi… senza pubblico. Nelle gare in Medio Oriente è capitato più di una volta di vedere arrivi piuttosto desolati. Non è quello che sta accadendo a Israele invece. Nel luogo della partenza del Giro d’Italia c’è, a quanto pare, cultura ciclistica. Non ci stupiamo neanche troppo perché sapevamo di quanto si pedalasse lì.
Certo è che vedere tanta gente lungo le strade è comunque sorprendente e bello. Gente che partecipa, che pedala e spesso che è riuscita pure ad affiancare i corridori per diversi metri nei tratti in cui la corsa correva parallela alla strada aperta al pubblico.
Gente anche scomposta, a volte, come sul gran premio della montagna della seconda tappa dove gli organizzatori evidentemente si sono fatti cogliere impreparati dall’entusiasmo dei tifosi che a un certo punto hanno invaso la sede stradale in maniera anche esagerata, tanto che nei tratti finali dell’unica salita di giornata, ci sono stati momenti di grande confusione, con ciclisti e tifosi che correvano in mezzo alla via tagliando la strada ai corridori. Male per l’episodio, ma bene per la quantità di pubblico.
Un risultato che il Giro d’Italia porta sempre a casa nelle partenze all’estero. La foto pubblicata dagli stessi organizzatori su Twitter rende perfettamente l’idea.
RC