4 mag 2018 – La curiosità di questa prima tappa insolita, corsa così lontano dall’Italia è stata forse più nel pre gara che nella gara stessa.
Diverse cadute durante la ricognizione del percorso, con alcune vittime illustri, tra cui Froome (un bel po’ di escoriazioni), poi Lopez e Siutsou addirittura costretto al ritiro per la frattura di una vertebra.
È normale che succedano cose del genere?
Non è un percorso da cronometristi puri la prima tappa del Giro d’Italia. Saliscendi e curve spezzano il ritmo e occorre saper guidare bene la bicicletta. La rigidità delle biciclette da cronometro non aiuta di certo, le ruote lenticolari/a disco non flettono in curva e non aiutano a curvare, lasciando tutta la tenuta a carico del pneumatico. A quanto gonfiare le gomme?
Qui la domanda è di difficile risposta. Anzi no, visto che i produttori di gomme danno le specifiche esatte ed è stato dimostrato che gonfiare di più le gomme non migliora la scorrevolezza ma, anzi, la peggiora, perché la gomma non assorbe il terreno ma ci rimbalza su innescando delle vibrazioni che frenano la scorrevolezza.
Una gara, insomma, dove si potrebbe osare anche con componenti non proprio specifici da cronometro? Forse delle ruote ad alto profilo potrebbero essere ideali più delle ruote a disco.
Vedremo.
GR