Era furibondo Gaviria dopo l’arrivo. Ha picchiato più volte il pugno sul manubrio e ha richiesta diretta ha detto “non parlo della bici”, come a dire – nel nervosismo del dopo corsa – che il problema è stato proprio lì.
Cos’è successo? Nella volata di Messina, quinta tappa del Giro d’Italia vinta dal francese Arnaud Demare, Fernando Gaviria è arrivato secondo ma si è notata subito la sua pedalata estremamente agile, troppo per uno sprinter come lui. Fin qui la cronaca, allora siamo andati a curiosare nelle fotografie dell’arrivo proprio per capire se ci fosse qualcosa di irregolare incrociandole con quanto si è visto a video e i dati a disposizione.
Ingrandendo le foto in alta risoluzione scattate proprio sull’arrivo si vede il cambio di Gaviria in posizione che sembrerebbe anomala per un corridore lanciato in volata: appare decisamente chiuso verso i pignoni più alti. Da quanto abbiamo potuto vedere nella ripresa frontale, e incrociando i dati di Velon che parlano di una volata a 66,7 chilometri orari (probabilmente anche di più nella fase finale) il ritmo di pedalata poteva essere oltre le 160 rpm, con la catena su un pignone posteriore da 17 denti. Un ritmo elevatissimo, decisamente, che fa pensare, appunto, a un motivo tecnico sulla bicicletta di Gaviria.
–> Ecco cos’è successo al cambio posteriore di Gaviria.
A brutal sprint battle between @ArnaudDemare and @FndoGaviria on Giro d'Italia Stage 5 🚀
Watch full highlights: https://t.co/iVIWrrficG
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🇮🇹 #Giro pic.twitter.com/Vcsb2wAgbN— Velon CC (@VelonCC) May 11, 2022
11 mag 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside