di Maurizio Coccia
A noi che di tecnica siamo patiti e votati una foto ci è saltata subito all’occhio dalla carrellata di immagini della Team Presentation del Giro d’Italia numero 105, quella andata in scena nella monumentale Piazza degli Eroi, a Budapest.
Ci riferiamo alla foto di Caleb Ewan e Thomas de Gendt ripresi frontalmente in sella alle loro Ridley; è esattamente la stessa visuale che il fotografo ha utilizzato per tutti gli altri ventuno team chiamati a sfilare sulla passerella ungherese.
L’australiano e il belga sono tra i numerosi ad utilizzare componentistica Shimano Dura-Ace (ben 14 dei 22 team in lizza montano Shimano), la stessa che è stata rinnovata da meno di un anno con la nuova serie di classe R9200.
Una delle caratteristiche peculiari del nuovo reparto?
I comandi cambio con ergonomia tutta rivisitata, studiata appositamente affinché i corridori abbandonassero quella brutta abitudine di orientare le leve freno tutte all’interno, per ottenere in questo modo una posizione più aerodinamica.
Ma a giudicare da quel che hanno fatto i due della Lotto Soudal l’aggiornamento tecnico è servito a poco: le leve sono comunque notevolmente disallineate rispetto al manubrio, probabilmente sempre con l’obiettivo di penetrare meglio l’aria.
In realtà, a giudicare da tutte le altre foto, quella di De Gendt e Ewan sono soltanto due rare eccezioni: in tutti gli altri “scatti” le leve sono perfettamente (o quasi) montate “dritte”, o almeno lo sono molto di più di come i corridori usavano fare fino allo scorso anno, quando la serie R9200 ancora non c’era.
È una prova, questa, che la nuova forma studiata da Shimano ha una valida ragione d’essere, ma anche una prova che le abitudini dei corridori professionisti a volte sono a dir poco “strane”. E guai a provare a dir loro che sbagliano…
5 mag 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside