La colazione sarebbe da atleta, ma poi ci scappa pure una brioche con la crema, perché si pedala anche per il gusto di mangiare lasciando indietro i sensi di colpa.
In ogni albergo di Spoleto si potrebbe fare la conta e indovinare il percorso scelto dalla colazione che i biker ingurgitano più o meno velocemente. La maglia è attillata e la famiglia si preoccupa se nelle tasche possa entrare tutto il necessario. Altri la famiglia la porteranno direttamente con loro, puntando al ristoro, ché la Spoleto Norcia MTB 2023 ha una sfumatura di utenti che vanno dalle gambe depilate dei corridori Elite (la versione agonistica ha visto la vittoria di Tiago Ferreira e Kristina Ilina del DMT Racing Team) a quelle più impacciate di chi si mette in sella una volta a settimana, quando va bene.
Con sei percorsi c’era l’imbarazzo della scelta e, quest’anno, anche l’esordio della Spoleto Norcia podistica a fare da contorno pirotecnico di una decima edizione che vede numeri in crescita costante e in controtendenza a tante altre manifestazioni amatoriali.
Spoleto in festa
Spoleto è in festa e, per tre giorni, ha ruotato intorno a piazza Garibaldi con convegni su bicicletta e turismo, con esposizione di tecnologia ciclistica e prelibatezze del territorio. Pazienza se si è andati a dormire un po’ più tardi del dovuto per ballare in piazza o perdersi nelle strade e nei negozi in diagonale di storica pendenza.
Domenica mattina, sotto lo striscione di partenza, sono sciamati via oltre duemila biker, record assoluto per l’evento nato nel 2014 sul tracciato della vecchia ferrovia dove le pendenze non superano il 4,5 per cento per consentire il passaggio dei treni. Un’opera di ingegneria col percorso che si attorciglia su sé stesso per superare i dislivelli mai leggeri nel cuore dell’Umbria. C’è da pedalare di potenza, col numero sulla schiena, oppure chiacchierando mentre lo sguardo si perde tra valli e alberi, sole che picchia e aria frizzante nelle gallerie di silenzio e buio (per partecipare è obbligatorio avere le luci sulla bicicletta). Giusto il tempo di tirare il fiato per buttarsi giù nei tratti più tecnici, il tracciato non è solo sulla ferrovia, e lasciare andare un po’ i freni, per chi se la sente.
Mentre si gode il bel successo della “edizione X” Luca Ministrini pensa già alla prossima edizione. «Mi avevano preso per matto all’inizio, ma ora eccoci qui e so che si può fare ancora di più».
Intanto, il di più, lo ha già fatto. Gli alberghi fanno segnare un tutto esaurito che “neanche al Festival dei due Mondi”, e l’aumento dei ciclisti durante tutto l’anno è un dato di fatto quantificabile economicamente sul territorio. Numeri importanti che vanno oltre l’evento di settembre e dicono che in Italia ci sono tante strade pronte per essere pedalate.
Pedalate e cultura (galleria fotografica)