7 giu 2016 – Ha destato molta curiosità tra i nostri lettori l’argomento sollevato nei giorni scorsi: l’angolo di sterzo. Siamo abituati a non considerare la questione angoli delle biciclette perché il mercato è andato, negli anni, verso una standardizzazione che non permette scelte in questo senso: se vuoi una bici di un determinato tipo avrai quelle misure e basta. Si può cambiare modello e sceglierne uno più comodo o più “corsaiolo” per trovarsi con una bicicletta dall’impostazione differente e allora qualcosa cambia. Ma sempre nei margini ben definiti di quanto offrono le aziende.
Non è un male questo: chi progetta telai lo fa con cognizione di causa, ovviamente, e sa cosa proporre ai clienti in termini di comfort, guidabilità… argomenti che si sposano bene anche col tipo di materiale utilizzato, quindi la scelta appare quasi obbligata.
Però è bene sapere di cosa stiamo parlando. Perché una bicicletta si guida meglio di un’altra? Perché cambiano le impostazioni geometriche, ossia il modo in cui il peso viene distribuito sui due mozzi. Una questione di fisica e di come il bilanciamento dei pesi possa variare con l’angolo di sterzo e la misura della forcella. Se l’angolo di sterzo è personalizzabile con un telaio su misura, con la forcella le cose si complicano un po’ perché le forcelle si tende a prenderle bell’e pronte: quindi ci si deve adattare alle misure fornite dai produttori di forcelle. In pochi fanno da soli e le differenze, comunque, sono limitate.
Ecco qui allora un po’ di dati. Dell’angolo di sterzo abbiamo detto qui. Oggi approfondiamo il discorso parlando di anche di rake e avancorsa, che sono le misure che dicono come la ruota anteriore “incide” sul terreno.
Leggete qui per l’approfondimento su rake ed avancorsa
Redazione Cyclinside