20 lug 2016 – A parlare con le aziende, come siamo abituati a fare per scoprire novità da proporvi, una delle voci costanti ad essere nominate è la geometria. Cambiano i materiali e le impostazioni e la geometria va di conseguenza. Ad esempio, potendo disporre di un materiale come la fibra di carbonio si è potuto sopperire ad una perdita di comodità di alcune geometrie più azzardate. L’evoluzione stessa del carbonio è stata sfruttata per modificare la geometria dei telai per l’uso che se ne deve fare, più o meno corsaiolo.
Però forse c’è da lavorare ancora e in maniera più drastica pensando alle funzionalità generali della bicicletta. E se si pensasse a qualcosa che risultasse più efficace in discesa della posizione tradizionale. Servirebbe a supportare i corridori che ormai, nei tratti senza curve, vanno giù così. Una posizione scomoda e pericolosa che prossimamente, scommetteteci, vedremo imitare anche la domenica nelle strade aperte al traffico. Anche se vi sollecitiamo a non farlo: almeno se non avete perfetta padronanza della bici e se ci sono auto dietro di voi.
Però chi fa biciclette potrebbe ragionare anche su questo. Chissà che non si possa trovare un supporto, proprio dalle caratteristiche della bicicletta, per essere più aerodinamici in discesa senza assumere una posizione così instabile (il peso tutto sul manubrio destabilizza molto il bilanciamento). E se arrivasse prossimamente qualche sorpresa?
C’è da studiarci parecchio, soprattutto perché chi volesse pensare a una cosa del genere deve fare i conti, prima di tutto, con il regolamento UCI che prevede per le biciclette misure ben precise. È difficile inventarsi qualcosa di clamoroso (e, da una parte, meglio così: è giusto che le caratteristiche della bicicletta rimangano coerenti a se stesse) ma, possiamo dirlo? Vedere un gruppo in quella posizione non ci piace per niente.
GR