8 feb 2020 – Non contro ma a favore. È così che è stata presentata l’iniziava ciclistica a Roma del prossimo 23 febbraio. Servirà a dire che di biciclette c’è bisogno per la mobilità e che le biciclette non sono contro le auto, così come le automobili non devono essere contro le biciclette.
Servirà a parlare di spazi giusti e spazi da rivedere. Pensare a una mobilità che punti a incrementare il numero dei parcheggi e il numero delle automobili in città non ha senso: bisogna andare in direzione opposta e con le giuste alternative.
I ciclisti non devono più essere argomento di un bollettino di guerra, per di più scherniti come se la strada fosse un diritto solo di alcuni utenti e non di altri. O come se i ciclisti dovessero essere chiusi in riserve rappresentate da piste ciclabili che in Italia sono troppo rare per poterle considerare una risorsa invece che un modo per limitare l’uso della bicicletta.
In strada insieme con buon senso e rispetto reciproco e delle leggi che già ci sono. Ecco il senso della manifestazione che sta vedendo il riscontro positivo di associazioni anche diverse tra loro ma tutte con l’obiettivo del convivere civile e del miglioramento della qualità della vita.
La manifestazione “Rispettiamocinstrada” nasce così, con l’intento di dare luce al problema e trovare una soluzione senza passare per contrapposizioni.
«È una proposta di lavoro insieme tutti quanti – spiega Alessandro Malagesi, promotore dell’iniziativa che ha coinvolto anche la FCI e gli enti di promozione sportiva – che deve essere fatto con determinazione per raggiungere dei risultati che sono da considerare prioritari in una società moderna che punta a migliorare il benessere e anche la salute nelle città».
Insomma, niente frasi clamorose e provocazioni, solo la voglia di vivere insieme la strada come dovrebbe essere ogni giorno, magari con un occhio di riguardo in più a chi, lasciando a casa l’automobile, lascia uno spazio libero in più e non inquina.
Una manifestazione che vedrà pedalare per le vie della capitale sia chi la bici la interpreta in modo sportivo (di qui il coinvolgimento della Federazione Ciclistica Italiana che punta a portare più team possibili di tutti i livelli) che chi la usa per spostarsi in città. Tutti insieme e senza differenze. Perché la sicurezza è un’esigenza di tutti.
Redazione Cyclinside