1 ago 2020 – Pelle che brucia, gola infuocata e secca di polvere. Una scia micidiale sollevata dalle ruote delle biciclette, figuriamoci dalle automobili che precedono i corridori. Le Strade Bianche sono una sofferenza di polvere e caldo pazzesco, poche zone d’ombra per un sollievo almeno apparente.
Le salite sterrate sono dure e calde e in discesa non ci si può riposare perché c’è da tenere in pista la bicicletta, vibrazioni che partono dalla ruota, passano dalla forcella al manubrio e fino alle braccia e alla testa. C’è chi salta di caldo e di testa, come Alaphilippe, prima vittima illustre di questa prima giornata di World Tour post covid19. Un riassunto delle puntate precedenti per vedere lo stato di forma che i ciclisti sono riusciti a mantenere durante lo stop. Però, fa notare qualcuno, c’è stato comunque abbastanza tempo per pedalare dalla fine del lockdown a oggi per tornare a una condizione pure buona.
Tra i sei corridori che rimangono davanti nel finale, dopo il Monte Sante Marie, ci sono anche Bettiol e Formolo, con la sua maglia tricolore sacrificata allo sponsor. Il primo pare decisamente in forma, ma i compagni di viaggio non danno certo sicurezza: c’è gente come Van Aert, Schachmann, Van Avermaet e anche Fuglsang. Dietro pochi inseguitori a cercare di reagire.
Lo scatto di Van Aert è il più deciso di tutti e quello che fa più male. Dietro Formolo e Schachmann provano a resistere mentre saltano Fuglsang e poi Bettiol. Tocca andare dietro subito a uno come Van Aert e lui lo sa. Stavolta non è partito presto, stavolta ha dosato bene le forze ed è arrivato nel finale di Siena con le gambe ancora piene di energia a sufficienza per non rimbalzare su via di Santa Caterina, quello strappo cattivo che in cima ha piazza del Campo. Il regalo più bello che potesse fare Siena, oggi al corridore che ha meritato più di tutti.
Nello strappo finale Formolo riesce ad anticipare Schachmann. Dopo l’urlo di Van Aert è lui a tagliare il traguardo di Siena. Braccio alzato col segno delle corna. Un gesto contro nessuno, ha detto subito dopo, forse contro la sfortuna. Migliore ripresa non ci poteva essere allora.
Piazzato anche Bettiol, ottima la sua prova e forse può recriminare sulle energie spese in più sulla strada.
Redazione Cyclinside