18 lug 2019 – Che il Tour de France avrebbe cambiato marcia, con l’arrivo delle montagne, lo si è capito sin dalle prime pedalate dell’undicesima tappa. La fuga, oggi, è partita con difficoltà. In tanti ci hanno provato ma c’era poco da fare. Ma intanto si andava a tutta e la media oraria lo dimostra: nella prima ora il gruppo si è mangiato cinquanta chilometri di tappa e non era certo discesa.
La fuga che parte comprende una quarantina di corridori con obiettivi diversi. C’è Peter Sagan che va a sprintare per i punti della maglia verde e poi si lascia riassorbire dal gruppo, ma c’è anche chi punta a vincere la tappa. Oggi è la giornata buona per andare all’arrivo.
Il gruppo non reagisce più di tanto. L’idea è che i corridori di classifica corrano al risparmio in vista della cronometro di domani.
Le salite fanno selezione nel gruppo di testa. Prima il Col du Peyresourde e poi, l’Horuquette d’Ancizan a una trentina di chilometri dal traguardo.
Davanti si selezionano Mulbergher, Simon Yates e Bilbao che rientra per ultimo. Dietro, a seguire, sono in otto, tra cui i nostri Felline e Trentin (che si è trovato preso in contropiede proprio da Yates, che è andato a tirare nell’ultima salita riprendendo il compagno di squadra in maglia di campione europeo).
Simon Yates nei giorni scorsi era il fanalino di coda del gruppo. Sembrava fosse in difficoltà ma alla prima occasione di fuga ha centrato subito il bersaglio.
Il gruppo, con calma, arriva a oltre nove minuti.
Ma è già tempo di cronometro.
E qui nasce un mistero.
Durante la tappa di oggi si è ritirato, in maniera “misteriosa” Rohan Dennis. L’ex detentore del Record dell’Ora (che, tra l’altro, aveva preannunciato un nuovo assalto al primato) si è ritirato improvvisamente nell’imbarazzo della squadra e senza dare, al momento, giustificazioni.
Redazione Cyclinside