13 ott 2018 – È il giorno di chiusura del ciclismo. La chiamano Classica delle foglie morte, in contrasto netto con la Classica dei fiori, quella di primavera. Giro di Lombardia contro Milano Sanremo. Le ultime edizioni hanno avuto un solo vincitore, Vincenzo Nibali, che prova a vincere ancora e chissà che la gamba non sia finalmente quella giusta. Sarebbe un record per lui, eguaglierebbe Eddy Merckx che le ha vinte tutt’e due nello stesso anno. Un sogno e una rivincita.
Nell’eco della stagione che si spegne c’è anche l’iride di Alejandro Valverde a contendere la corsa sulle rampe difficili del Ghisallo e poi del Muro di Sormano. Guai a mollare la presa, che un distacco diventa un abisso in un attimo. Valverde lo sa già, il Muro di Sormano arriva a sfiorare il 30 per cento di pendenza, così come la salita del Mondiale vinto. Vedremo se ci avrà preso gusto.
Intanto scendono foglie e ciclisti giù dal Ghisallo, qualcuno si ferma a salutare il Museo e la storia di ciclismo e bicicletta che si respira in quei magici ambienti. Nel silenzio della strada il ciclismo aspetta e scrive un’altra pagina di storia. L’ultimo urlo sarà a Como, poi se ne riparlerà l’anno prossimo. Anzi no, perché il ciclismo continua e non è quello di una volta.
Ma qualcuno già pensa alla Milano Sanremo.
GR