15 lug 2017 – È il momento, al Tour, che si possono rimescolare le carte. Tra squadre menomate e piccole ribellioni, può succedere ancora di tutto. A vederla così, da fuori, la Sky avrebbe tutte le carte in regola per vincere questa edizione della corsa francese.
Froome va meno forte degli altri anni, ma è sempre lì e comunque a cronometro è forte e lo ha già dimostrato. La sua condizione, poi, è in crescita anche se in questi giorni ci ha fatto persino piacere vedere altro. Landa è così forte da far quasi un ribaltone ieri. Se non fosse stato per la sua stessa squadra che gli è corsa dietro, oggi potrebbe essere lui in maglia gialla. C’è da immaginare che ne vedremo ancora delle belle. Landa ha già fatto la voce grossa in squadra, urlando direttamente e poi con le gambe. Difficile che la Sky gli perdoni l’affronto. Difficile pure far andare tutto liscio. Come si dice: in questi squadroni va tutto bene finché si vince. Se inizia a serpeggiare la paura di perdere malamente rischia di saltare tutto per aria.
Aru, intanto, ringrazia. Ma sarebbe ingrato nei suoi confronti attribuire la sua maglia gialla ai pasticci di casa Sky. Aru va forte, fortissimo, che ancora non sappiamo quanto e forse nemmeno lui. In fondo è anche questa un’incognita. Certo ha dimostrato di starci di gambe e, ancora di più, di testa. Perché ieri era una tappa da diventar matti con gli Sky sparsi davanti e gli Astana sparsi dietro e solo lui a dover dare retta a tutti.
Intanto i francesi scalpitano. Forse hanno trovato il campione di domani e lo spingono sulla carta stampata anche più di quanot lo spingano le sue gambe. Bardet è forte, Barguil pure. Ma tra i più credibili, ora, c’è proprio Fabio Aru. I Francesi che lo sanno, ne hanno paura. E si vede.
Le tappe di oggi e domani diranno già parecchio, soprattutto della situazione in casa Sky. C’è spazio per imboscate e attacchi anche da lontano. Aru, in questo senso, è il più vulnerabile. Ma ha già dimostrato ieri che il ciclismo è tutt’altro che logica.
GR