6 feb 2017 – L’Unione Ciclistica Internazionale ha diffuso un documento molto preciso sulle norme di comportamento dei veicoli, motocicli e automobili, autorizzati a seguire le gare ciclistiche. Il regolamento, per inciso, si riferisce a tutti quei veicoli che possono stare all’interno della corsa, ossia tra i mezzi con il cartello “Inizio Gara Ciclistica” e “Fine Gara Ciclistica”.
Download del manuale qui sotto:
>>> Regolamento UCI veicoli nelle corse ciclistiche (originale)
Aggiornamento
Il regolamento internazionale è valido, ovviamente, per tutte le gare professionistiche anche in Italia e sarebbe buona norma tenerne conto anche nelle competizioni di ogni livello.
Per facilitarne la comprensione vi proponiamo il testo in italiano (l’originale approvato dall’UCI è in inglese e in francese). La traduzione è stata eseguita da Delphine Brunel, voce di radiocorsa in tante competizioni italiane e interprete di tutte le necessità della carovana. Il suo contributo non è ufficiale (ci tiene a precisare) e potrebbe contenere qualche piccolo errore – il regolamento professionale di riferimento rimane comunque quello originale, in mancanza di una traduzione ufficiale. Tuttavia questo è un bell’aiuto per tutti coloro che non hanno buona comprensione delle lingue ufficiali dell’UCI. In ogni caso nessuna responsabilità può essere attribuita alla traduttrice o a Cyclinside per eventuali errori di traduzione.
Ecco il download:
>>> Norme sulla circolazione dei veicoli nelle gare professionistiche (italiano)
Automobilisti e motociclisti esperti, ovviamente, sono richiesti dal regolamento e che siano abilitati dai corsi speciali fatti dall’UCI e dalle federazioni nazionali (la guida serve anche come traccia proprio per questi corsi). Il regolamento parla chiaro e dà indicazioni precise per gestire ogni situazione di corsa, le distanze da tenere dai corridori nelle diverse situazioni, come eseguire i sorpassi, come avvisare e naturalmente dove devono essere dislocati – e in che ordine – tutti i veicoli.
Semplice? Neanche per idea, perché le auto in corsa sono necessarie e al tempo stesso devono essere “trasparenti” per i corridori. Per questo si raccomanda l’esperienza di corsa e certo un ex corridore ha spesso l’occhio per prevedere le traiettorie dei ciclisti ed evitare problemi.
Complessa anche la gestione delle gare contro il tempo dove il regolamento è ancora più severo: ne va di mezzo l’incolumità degli atleti ma anche la correttezza della gara.
>>> I mezzi al seguito influenzano una cronometro?
Il manuale diffuso dall’UCI è rivolto agli addetti del settore ma un’occhiata può essere utile anche per tutti coloro che seguono le corse e magari dare ispirazione anche per le gare minori dove, pur con le differenze atletiche ovvie, abbiamo visto accadere di tutto con i mezzi al seguito.
Una gara ciclistica dovrebbe essere una situazione ideale per un ciclista, a patto che chi sia responsabile della sicurezza sappia perfettamente cosa fare e non sia improvvisato.
All’improvvisazione non può esserci giustificazione. Tanto più con questo manuale. E dopo gli incidenti capitati negli ultimi anni anche nelle gare di massimo livello ci auguriamo che questo sia un contributo importante al miglioramento della sicurezza.
Redazione Cyclinside