9 ago 2017 – Il caso di Sara Errani, la tennista azzurra positiva a un ormone non smette di far chiacchierare scatenando rammarici, polemiche e pure qualche sorriso visto che la federazione ha accettato la possibilità della contaminazione del cibo come causa della positività.
Al di là dell’episodio preso per buono dalla giustizia sportiva che quindi è intervenuta con una pena che sa di buffetto per l’azzurra, si è messo in evidenza un trattamento che ha fatto storcere la bocca al mondo del ciclismo dove, le pene lievi, sono comunque molto più pesanti dei due mesi di squalifica comminati alla Errani.
Sul caso è intervenuto, con parole sempre misurate ma significative, anche Valentino Sciotti, manager di Vini Farnese, sponsor da tanti anni nel ciclismo che si è trovato pure a dover gestire situazioni difficili da cui è emersa sempre la sua grande passione per il ciclismo senza tirarsi indietro. Come sponsor avrebbe potuto lavarsene le mani come si usa fare in questi casi e invece è rimasto, per lavorare insieme a migliorare lo sport. Per questo, forse, ancora di più, sente il fastidio di atteggiamenti così contro corrente.
Ecco cosa ha scritto Sciotti su Facebook sul caso della positività della Errani:
«Vivo proprio in uno strano Paese, esce positiva una tennista e ci sono federazioni che credono a simili offensive e stupide giustificazioni, esce positivo un ciclista, “lo sponsor”, per la prima ed unica volta nella storia, sente il dovere di chiedere scusa in mondo visione ai tifosi di tutto il mondo e la federazione di competenza, fa di tutto per ostacolare chi è vittima di un tradimento. Ma la vergogna non esiste più???
Questo è il messaggio che vogliamo dare ai nostri ragazzini? Vogliamo continuare ad avere un futuro da ipocriti? Ha ancora un minimo di credibilità l’anti doping? Fatemi sapere, così mi allontano subito da tutto questo schifo».
Parole amare, di chi si aspetterebbe coerenza dal mondo dello sport e rispetto per il proprio investimento. Ci vorrebbero molti più Sciotti nello sport. Non solo nel ciclismo.
GR