8 apr 2020 – Sono aumentate un bel po’ le vendite di biciclette nel 2019. Il rapporto di Ancma, l’associazione di categoria, indica non solo l’ebike come motore (è il caso di dirlo) di questa crescita, ma anche la bicicletta tradizionale. Segno che la scoperta di nuove forme di mobilità è un dato di fatto che pian piano inizia a prendere piede nel nostro Paese.
I numeri parlano di 1,7 milioni di biciclette in più vendute nel 2019 rispetto al 2018 che significano un aumento di più 7 punti percentuali.
C’è forte preoccupazione, ovviamente, per il 2020, ma il segnale positivo del 2019 deve portare a ragionamenti positivi anche rispetto a un 2020 tutt’altro che facile.
«Intanto ci sono scenari di sviluppo molto ampi – sottolinea Paolo Magri presidente di Ancma – soprattutto se paragoniamo l’uso del mezzo nel nostro paese rispetto a quello di nazioni più avanzate in termini ciclistici e di conseguenza questa diventa un’opportunità enorme per le aziende che Ancma rappresenta.
«L’auspicio dunque – prosegue Magri – è che si continui con la politica di diffusione dell’uso della bici, delle infrastrutture e delle politiche di mobilità sostenibili per vedere città più smart e soprattutto, dato il momento, più sicure in considerazione dei molteplici aspetti positivi che ricadrebbero sulla nostra salute».
Dallo sguardo ai dati dell’Associazione Ciclo, Motociclo e Accessori è chiara la spinta verso la bicicletta a tutti i livelli.
Il comunicato Ancma
La vendita (in pezzi) di biciclette ed e-bike nel 2019 è stata di 1,713 milioni di unità, il 7% in più rispetto all’anno precedente mentre la vendita di e-bike è cresciuta del 13% passando da 173 a 195mila pezzi venduti. Torna a crescere, a differenza degli altri anni, la bicicletta tradizionale, soprattutto city e trekking, in tutte le zone d’Italia. Tornano a crescere produzione e di conseguenza l’export.
Tutto il mercato Italia, alla vendita, vale oggi circa 1,35 miliardi di euro.
Gli unici segni negativi li riscontriamo nell’import di biciclette a pedalata assistita e sono l’effetto diretto dell’introduzione dei dazi antidumping contro la concorrenza sleale asiatica che stanno riportando la produzione in Europa e in particolare in Italia vista la sua tradizione manifatturiera nel settore ciclo.
Le biciclette e le e-bike sono sinonimo di mobilità individuale sana e sostenibile e sono una componente sempre più importante per i moderni concetti di mobilità nelle nostre città e per questa ragione il governo, le regioni e molti comuni stanno perseguendo l’obiettivo di aumentare significativamente la percentuale di ciclisti.
Sondaggi e statistiche mostrano che le biciclette e le e-bike in Italia sono utilizzate non solo per scopi sportivi o ricreativi, ma anche per gli spostamenti giornalieri. Per andare a lavorare, a scuola, per commissioni o come anello di congiunzione con il trasporto ferroviario e pubblico in generale grazie ai numerosi parcheggi sicuri predisposti nelle stazioni.
La popolarità delle e-bike, in particolare, sta crescendo in modo dinamico coprendo, ormai, tutti i segmenti di mercato delle bici tradizionali. Consentono distanze più lunghe e velocità medie più elevate e aprono nuove opzioni di mobilità nelle città e nel paese. Un nuovo modo di pedalare.
Sono molte le ragioni per spiegare l’aumento delle vendite di biciclette ma probabilmente, la principale, sta nella consapevolezza di una fascia di consumatori. Le innovazioni tecniche e tecnologiche, l’elevata attrattività dei veicoli, ma anche la crescente importanza delle biciclette e delle e-bike per la mobilità quotidiana e in particolare i nuovi scenari politici e sociali sul cambiamento climatico sono elementi che portano a decidere, sempre più persone, cambiamenti di comportamenti e abitudini rispetto al passato.
A preoccupare, tuttavia, sono le considerazioni che la bicicletta, in Italia, sia solo un mezzo per fare attività sportiva, che pure vanta, nel nostro paese, una lunghissima tradizione di campioni, cicloamatori ed eccellenza manifatturiera come ad esempio nel caso della bici da corsa ma sono ancora troppe le situazioni a sfavore dell’uso urbano della bicicletta, anche da parte della pubblica opinione, al punto che chiediamo, con forza, un’attenzione elevata per questo veicolo, dall’uso, alla vendita, alla fabbricazione, perché protagonista in questo delicato e complicatissimo periodo di Coronavirus.
La bicicletta permette di mantenere infatti le distanze di sicurezza, attiva il metabolismo della persona e come tale ne aumenta le difese immunitarie, preziosissime per aiutare ad arginare il virus.
Sarebbe un peccato non approfittarne in un periodo, come questo, che va incontro alla bella stagione.
Redazione Cyclinside