di Guido P. Rubino
Dopo aver provato la Tera è stata la volta della Palta. In casa Basso hanno un’idea chiara per quanto riguarda le biciclette gravel e le hanno differenziate a seconda del tipo di utilizzo. Mentre la Tera è più dedicata all’escursionismo, con il suo carro posteriore “soft” (non è in vero e proprio ammortizzato ma lascia, tuttavia, un po’ di movimento alla ruota posteriore) la Palta ha un carattere molto più corsaiolo.
La nuova Palta che abbiamo provato e vi proponiamo su Cyclinside con video e fotografie, è stata resa più versatile rispetto alla versione precedente. Se andiamo a fare un confronto, troviamo subito che il tubo di sterzo è più alto e importante: si tratta di una ricerca verso il maggiore comfort che è stato voluto dare a questa bicicletta. Attenzione però, a nostro avviso la nuova Palta si configura in tutto e per tutto come una bicicletta adatta anche a chi voglia fare agonismo. Sì, avete letto bene. D’altra parte le gare gravel stanno prendendo sempre più piede nel nostro Paese e la Palta si configura come una bicicletta perfetta per queste caratteristiche.
Il telaio
Fibra di carbonio e, come abbiamo detto, impostazione più corsaiola della Tera, ma sempre nei confini del disegno gravel. Non aspettatevi una geometria puramente da corsa anche se una bicicletta del genere è in grado di comportarsi molto bene anche con delle coperture più strette e stradali, magari slick. Ecco, in questo caso se ne potrebbe sfruttare anche l’aerodinamica che, soprattutto a partire dalla forcella, è stata ottimizzata per avere un passaggio ruota abbondante. Noi l’abbiamo provata con delle Pirelli Cinturato da 40 millimetri di sezione, ma lo spazio che resterebbe con delle gomme più strette avrebbe un bel vantaggio… aerodinamico. Senza dire che le ultime evoluzioni aerodinamiche in questo senso hanno dimostrato il vantaggio di una forcella piuttosto larga e quindi ben lontana dai vortici generati dalle ruote.
I componenti
Nella versione monocorona così come ci è stata inviata, Basso ha preparato una bicicletta che potrebbe convincere anche i più scettici sulla singola moltiplica: 40 denti davanti, e cassetta 10-42. Da un punto di vista puramente matematico siamo da oltre otto metri e mezzo a meno di due metri negli sviluppi metrici più lungo e più corto. Vero che in discesa porta comunque a pedalare molto agili se la pendenza si fa importante (o se si viaggia in gruppo ad alta velocità), d’altra parte con la demoltiplica permessa dal 40×42 non c’è salita che possa fare paura, anche negli strappi brevi e cattivi. Per chi volesse una rapportatura più lungo si può sempre optare per una moltiplica maggiore in ogni caso. Lo Sram Rival AXS eTap è un gruppo di livello. Facile da montare, funzionamento wireless e – nel nostro caso solo con cambio posteriore – grande rapidità di cambiata anche con catena in tiro e situazioni contingenti (siamo riusciti ad azionarlo anche un attimo prima del piede a terra in qualche tratto più difficoltoso. Insomma, peserà di più dei fratelli maggiori, ma il comportamento è impeccabile. In effetti lo sapevamo già.
Belle ed efficaci anche le ruote Hunt con cerchio in composito a medio profilo.
Integrazione
Cavi completamente interni in questa Basso che sfrutta l’ampiezza di un tubo di sterzo importante. La chiave del sistema integrato di Basso è nell’attacco manubrio Paradigma, progettato appostiamente per consentire lo scorrimento dei cavi tra manubrio e tubo di sterzo del telaio ed è dotato di un copertchietto che rende l’estetica gradevole una volta terminate le regolazioni della serie sterzo. Anche il manubrio gravel di Basso merita attenzione. La linea schiacciata dell’appoggio ha più funzionalità di comfort che di aerodinamica e la parte nastrata è stata ridotta così da poter montare senza problemi dei nastri manubrio più spessi e quindi comodi. La forma a goccia non è amica dei vari supporti per i diversi accessori ma qui ci viene incontro direttamente il costruttore fornendo un supporto multifunzione che si fissa direttamente alla piastrina anteriore dell’attacco manubrio.
Interpretazioni concettuali
Sì, sono discorsi da puristi che in ambito gravel sembrano fuori luogo, ma la Palta è una di quelle biciclette che fanno pensare a una direzione del mercato che sembra interessare sempre di più: e se lo standard delle biciclette da corsa diventasse questo? Con ruote in configurazione stradale siamo di fronte a una perfetta bicicletta da corsa, geometria più comoda (ma in fondo le geometrie nervose riguardano campi d’applicazione ristretti) e praticità di utilizzo. La misura maggiorata del tubo di sterzo, anzi, permette l’appoggio in presa bassa molto più frequenta di quanto non si faccia con una bicicletta da corsa.
Con le ruote più gravel, come nella configurazione in cui ci è stata inviata, il fuoristrada è risultato perfetto. Ci abbiamo pedalato su terreno morbido con fogliamo umido e anche terreni più duri per il ghiaccio e la neve e abbiamo potuto apprezzare il comportamento delle gomme Pirelli da 40 millimetri di sezione. La tenuta è andata, onestamente, oltre le aspettative. Insomma: una bicicletta dal doppio carattere e predisposta a diverse interpretazioni, compresa la possibilità di un bikepacking che immaginiamo piuttosto leggero.
Appunti finali, versioni e prezzi
Un ultimo appunto vale la pena riportarlo. La Palta viene spedita da Basso con una scatola enorme, non è la cassa di legno con cui è stata presentata al suo esordio sul mercato, ma permette, letteralmente, di infilarci dentro la bicicletta montata, eventualmente anche con i pedali (non compresi) e senza nemmeno girare il manubrio. Esigenze tecniche dovute all’integrazione dei cavi all’interno, ma si può dire che la bici è già pronta da utilizzare appena tirata fuori dalla confezione (ovviamente dopo aver effettuato tutte le regolazioni e i controlli necessari).
Infine menzioniamo il prezzo. La Palta viene offerta in tre versioni, dalla meno costosa alla più cara prevedono il gruppo Shimano GRX 600, per un totale di 3.759,00 euro, lo Sram Rival eTap da 4.726,00 euro e il Campagnolo Ekar monocorona a 4.827,00 euro. Questo come proposta standard, ma è possibile agire sul configuratore presente sul sito di Basso per personalizzare la componentistica. Per la cronaca, nella nostra configurazione, la bicicletta ha fermato la bilancia perfettamente a nove chili (senza pedali, così come ci è stata inviata).
Ad esempio, nella versione in cui ci è stata inviata la bicicletta, con gruppo Sram Rival AXS in configurazione monocorona, il prezzo è di 4.476,00 (con ruote Microtech Mx 25).
Ulteriori informazioni: https://bassobikes.com/it/
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