1 apr 2018 – Il numero al Fiandre lo ha fatto Niki Terpstra con la forza ma anche con la tattica, quando ha saputo uscire da un momento difficile dal punto di vista tecnico. E insieme a lui tutta la Quick Step. Per Terpstra è la consacrazione definitiva dopo aver vinto anche la Roubaix. Sull’arrivo secondo è Pedersen mentre terzo è un ottimo Gilbert.
I fuochi artificiali sono cominciati a meno di 40 chilometri dal traguardo. La corsa è partita un po’ assonnata. La prima fuga dopo una settantina di chilometri con dentro anche il nostro Filippo Ganna e un formidabile Ivan García Cortina, tra gli ultimi a resistere al vento finché la corsa dei grandi non è entrata nel vivo definitivamente.
A 28 chilometri dall’arrivo lo scatto che fa esplodere la corsa è quello di Kwiatkowski, dietro lo segue subito Stybar e a quel punto si muove pure Sagan e poi Nibali.
L’italiano rilancia al volo mentre gli altri si guardano un attimo e viene inseguito da Terpstra che poi prosegue da solo lasciando lo stesso Nibali che paga qualcosa mentre Terpstra cerca di andare a riprendere i tre fuggitivi Langeveld, Van Baarle e Pedersen.
Tattico e micidiale Terpstra che gestisce lo svantaggio mollando un po’ nel tratto più difficile di rettilineo per affondare, invece all’inizio del Kwaremont. Qui prende i primi tre e li supera di slancio facendo il vuoto. Esperienza e forza che gli fanno vincere la corsa proprio con questa mossa.
Dietro tutti i migliori ma nessuno convinto ad affondare per andare a riprendere l’olandese mentre aumentano i secondi di vantaggio. Lo stesso allungo di Sagan, dopo il Kwaremont è stoppato dai corridori della Quick Step che dimostrano di correre in maniera perfetta in questa fase. Il Campione del Mondo ci prova ancora alla fine del Paterberg dove riesce a staccare tutti ma non ne ha abbastanza per prendere Terpstra. La corsa, praticamente, finisce qui.
È apparso sornione per tutta la gara Peter Sagan a rispondere sempre con calma agli scatti ma inesorabile e con facilità a rientrare. Le prime scaramucce hanno fatto vedere a rotazione un po’ tutti i nomi dei favoriti. Anche Van Avermaet che all’inizio è apparso un po’ appannato.
Peccato per Vincenzo Nibali? In realtà no, non ce lo saremmo aspettato a combattere per la vittoria (anche se da uno così c’è da aspettarsi di tutto) però lo abbiamo scoperto definitivamente anche come uomo da Classiche del Nord. Non che il nostro campione non lo sapessimo come adatto alle classiche, uno che vince Lombardia e Sanremo come fai a non considerarlo? Ma Nibali tra i primi così al debutto al Giro delle Fiandre è ancora una sorpresa anche se alla fine ha pagato qualcosa. Il siciliano continua a stupire, come si conferma corridore da tenere d’occhio in queste corse (pensiamo ancora di più ai prossimi anni) quel fenomeno che risponde al nome di Wout Van Aert. Belga e Campione del Mondo di Ciclocross il suo debutto definitivo sulla strada è una conferma da campione.
Belle parole sono da spendere anche per Gianni Moscon, sempre con i primi e in perfetto controllo, lavorando per la squadra che pure non ha raccolto molto. Che si possa cominciare a lasciarlo libero di ragionare da solo? Alla Roubaix Moscon fece quinto l’anno scorso con anche troppa generosità. Quest’anno appare anche più maturo. Potrebbe essere la volta buona.
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Redazione Cyclinside