17 mag 2017 – Sky sfortunata al Giro. Ne parliamo da qualche giorno e ieri anche la caduta di Kiriyenka nella curva finale sembrava sulla scia di una Corsa Rosa che per il team britannico non sembra voler andare nel verso giusto.
Ma forse abbiamo fatto i conti senza l’oste. La bella cronometro di Thomas è stato un segnale che ci ha fatto venire più di qualche pensiero e anche un’idea: e se non fosse affatto chiuso qui il Giro della Sky?
A ben guardare il Team Sky è una delle squadre più forti presenti al Giro di quest’anno. Più della Bahrain di Nibali che rimane da solo troppo presto in salita, forse anche più della Movistar di Quintana. Sì, c’è la Sunweb… ma intanto proviamo a fare un po’ di fantaciclismo immaginando lo sviluppo tattico della tappa dedicata a Bartali (si parte da Ponte a Ema, vicino Firenze, dove c’è il museo dedicato al campione toscano).
Quella di oggi è una tappa che non dà respiro dal punto di vista altimetrico. Non sarà lunghissima e con vette importanti, ma si tratta pur sempre di quattro Gran Premi della Montagna. E si parte subito, dopo appena 15 chilometri dal traguardo.
Il Team Sky ha i corridori per pensare a un’imboscata. Atleti come Kiriyenka e Landa possono fare di tutto. Thomas è lì e nella cronometro è andato fortissimo. Un’azione da lontano potrebbe mettere in difficoltà chi ha fatica ieri e rimescolare un po’ le carte.
Poi nel Team Sky c’è come direttore sportivo un certo Dario Cioni, origini (e madre) inglesi, accento toscano ed esperienza di queste strade. Vuoi vedere che ha già spiegato ai suoi come funzionano le strade di casa?
Redazione Cyclinside
(con la collaborazione di Nicola Cannavina, www.cyclingpassion.net)