14 feb 2019 – Una trincea fatta di transenne metalliche mi era apparsa “strana” ancora prima di vedere quella caduta assurda. Serviva a protezione della stampa. Non ho fatto in tempo a pensare “se arrivasse Viviani a 75,1 km/h come in Australia….” che vedo in terra Liam Bertazzo e Sebastian Schonberger. Una caduta incredibile, causata da un dosso artificiale piazzato per coprire i cavi dell’organizzazione, appena dopo il traguardo, quando i corridori si rilassano e spesso staccano le mani dal manubrio!
Logico pensare all’incompetenza. A volte gli organizzatori delle gare non sono all’altezza dei loro compiti e non sempre bastano i soldi per preparare tutto al meglio. La storia del ciclismo si è fatta in Europa. Oggi i corridori sono spediti a correre dove c’è un qualsiasi sponsor che paghi. Quel Mondiale disputato a Doha, in un deserto di sabbia e soprattutto di pubblico, privo di significati tecnici per me rimane l’esempio più significativo.
La dirigenza internazionale del ciclismo vuole scimmiottare sport molto più ricchi del nostro, come la Formula 1, dove la Federazione Internazionale ha contestato per anni le misure di sicurezza del circuito di Imola, ha fatto modificare e snaturare il tracciato di Montecarlo, per poi portare il circus in Azerbaijan, dove devono fermare la gara perché non hanno una gru per portare via un’auto incidentata.
Ci sono aspetti di questa “internazionalizzazione” puramente a scopo di lucro che vengono scarsamente presi in considerazione. Per esempio, in caso di caduta la nazione ospitante è in grado di offrire le adeguate cure mediche? Sembra scontato dire di sì, ma non è così sempre, è già successo che alcuni corridori si siano dovuti sobbarcare ingenti spese mediche. Come esiste la possibilità che alcune gare non siano totalmente in grado di chiudere il traffico. Avere il denaro per organizzare una gara di prim’ordine spesso non vuol dire esserne in grado.
In questo caso si parla della Colombia, una nazione con una grande tradizione ciclistica, dove evidentemente però la giuria Internazionale non ha supervisionato. Sicuramente però non abbiamo mai visto un ostacolo appena dopo l’arrivo della Milano Torino o della Coppa Bernocchi.
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Stefano Boggia (https://www.daccordicycles.com)