di Guido P. Rubino
24 mag 2021 – È lunedì ma, per rispetto, dovrebbe essere domenica. Il menu che attende i corridori è quello da pranzo di gala, roba da cerimonia importante. Prendete ferie se potete, se siete nel tempo massimo.
Da Sacile a Cortina d’Ampezzo ci sono quattro Gran Premi della Montagna, il primo, la Crosetta, dopo appena 25 chilometri dal via, roba che è meglio arrivare già sudati alla partenza. Comunque ci sarà da sudare, tanto, dopo. Fedaia, Pordoi, Giau: nomi che ti alzi in piedi a guardare le foto in bianco e nero, ci sono discese e salite dove i colori dimenticano il verde, diventano brulli, si coprono di bianco. Ci sono la Cima Coppi e più di 200, c’è una discesa finale che fa paura quanto una salita.
C’è da stare davanti e vicini al capitano. Ammiraglie pronte, ruote di scorta, biciclette, borsa del freddo al completo.
Ci sono il tempo meteorologico che non promette nulla di buono e il tempo massimo che si è deciso di aumentarlo di trenta minuti rispetto a quello regolamentare in un gesto di pietas antica, dedicato ai gladiatori delle montagne.
Ci saranno la Classifica Generale e il si salvi chi può.
Bisognerà applaudire, incitare, attendere, ammirare, urlare, capire, rispettare.
Ci sarà il ciclismo del Giro d’Italia.
Un lunedì meglio di domenica. Dovrebbero farlo festa nazionale!
Ecco il menu: