di Maurizio Coccia
Questo inizio di 2022 ha in sé una grande novità per i numerosi team World Tour (sono ben oltre il 50 per cento del “circus”) che utilizzano componentistica Shimano: le loro bici sono tutte equipaggiate con componentistica di classe Dura-Ace della più aggiornata, quella passata dalle 11 alle 12 velocità, quella semiwireless e tutta aggiornata di cui abbiamo parlato qui e testato qui: i gruppi, introdotti sul mercato a settembre 2021, sono entrati a far parte dell’equipaggiamento dei team in questo 2022, perché evidentemente non era facile cambiare tutto il set up delle bici dei pro rider nel vivo della stagione.
Tra le squadre equipaggiate Shimano c’è anche il Team BikeExchange-Jayco di Simon Yates, Michael Matthews e Dylan Groenewegen.
A tal proposito ci siamo fatti una chiacchierata con Fausto Oppici – capo meccanico del team affiliato in Australia – per conoscere il feeling che i corridori hanno percepito nel passaggio dalla piattaforma 11v e wired della scorsa stagione (era la serie Dura-Ace 9100) a questa nuova Dura-Ace di serie 9200, con dodici velocità, piattaforma Di2 completamente rinnovata, ergonomia rivista, gestione semiwireless e impianto frenante tutto nuovo.
Nei panni del meccanico
Prima di parlare di fruizione da parte dei corridori mettiamoci nei panni del meccanico, o in genere di chi fa manutenzione sulle parti: sì, perché non dimentichiamo che il nuovo Dura-Ace ha apportato anche una riduzione delle complessità e dei tempi di montaggio, visto che la piattaforma passa da una gestione di tipo cablato a semiwireless, con i comandi che dialogano senza fili con i deragliatori.
Cosa ne pensa Oppici?
«In fondo abbiamo solo due fili in meno. L’operazione è un poco più veloce. E soprattutto per adesso, con Giant i cavi sono esterni (nel 2022 il team è passato da Bianchi a Giant, ndr) e questo aiuta molto noi meccanici».
Spurgo più veloce e meno frequente
Sappiamo anche che la nuova piattaforma Dura-Ace ha fatto passi avanti anche per quel che riguarda la gestione dello spurgo, che – come ci ricorda Oppici – «è più facile perché ora la bocca di spurgo e la valvola della pinza sono separate». Ma non finisce qui: «Non so se è una cosa che ho percepito solo io, ma forse no, visto che anche altri miei colleghi meccanici del team lo hanno riscontrato. Il fatto positivo è che con il nuovo impianto c’è molta meno urgenza di fare di frequente lo spurgo. Onestamente – continua Oppici – non so se questo è dovuto alla diversa architettura del circuito». Fatto è che ora la frequenza di questa operazione si è dilatata parecchio in casa Bike Exchange-Jayco.
Abituarsi alla nuova ergonomia
La differenze che i corridori hanno percepito in maniera più marcata nel confronto tra vecchi e nuovi gruppi Dura-Ace sono nell’ordine due: la qualità della nuova frenata “disc” e l’ergonomia dei comandi cambio.
A proposito di quest’ultima ci dice Oppici: «I corridori sono entusiasti del nuovo design delle leve. Trovano più comoda la forma della manopola, anche se a dire il vero molti mi hanno detto che si devono un po’ abituare alla sua lunghezza, che è maggiore rispetto a quella dello scorso anno».
Del resto, l’input e le indicazioni per rivisitare la morfologia dei comandi, a Shimano erano arrivate proprio dal mondo dei pro rider, che con la precedente generazione di comandi Shimano utilizzavano spesso dei set up “forzati”, dei comandi cambio, con le leve estremamente rivolte verso l’interno del manubrio con l’obiettivo di trovare maggiore penetrazione aerodinamica.
«È vero – ci spiega Oppici – quest’anno quei pochi dei nostri che nel 2021 volevano le leve montate in quel modo sono tornati a metterle dritte, ma a dire il vero c’è ancora qualcuno che mi chiede comunque di orientarle un po’ verso l’interno. Ma più che altro sono i giovani, o anche un paio di corridori arrivati da altri team, che magari prima erano abituati a montarle così. Dei “vecchi” nessuno ha chiesto questo». Crediamo che questo sia anche legato all’abitudine, perché spesso i corridori professionisti fanno fatica – o a volte addirittura temono – di cambiare anche di pochi millimetri il set-up del loro strumento di lavoro.
Quella velocità in più
L’inserimento del dodicesimo ingranaggio sulla “cassetta” pignoni ha migliorato la progressione della “scala”, ha ridotto gli scarti nella transizione da una moltiplica all’altra e soprattutto ha semplificato la vita ai meccanici: «Per noi va bene, abbiamo molte cassette 11-30 e facciamo praticamente tutte le corse con quella, senza stare a cambiare cassetta come si faceva una volta. Ma in realtà già con le undici velocità eravamo messi bene… Forse stiamo andando anche un po’ troppo oltre le reali necessità dei corridori. Quando mai usi 12 rapporti in una corsa?».
In effetti nell’allestimento del nuovo Dura-Ace c’è anche l’11-28 e l’11-34: «ma noi adesso stiamo usando solo l’11-30. L’11-34 forse qualcuno lo userà talvolta nei grandi Giri, mentre l’11-28 proprio non lo abbiamo chiesto… ».
Quel 54-40 …che non c’è
Oltre alle dodici velocità l’altra grande novità che ha in sé il Dura-Ace di serie 9200 è l’ingresso del plateau 54-40, anche questo realizzato da Shimano sulla base delle specifiche esigenze dei professionisti. In realtà, in questo caso la realtà della situazione attuale obbliga anche i professionisti a fare i conti con le difficoltà nell’approvvigionamento dei componenti: «Al momento stiamo facendo fatica a fare la seconda serie di bici per tutti i corridori, perché non abbiamo tutti i componenti… Magari abbiamo qualche comando per fare qualche bici, ma poi ci mancano cambi e deragliatori».
E ovviamente la nuova componentistica a 12 non è compatibile con la precedente a 11: «Per ora non abbiamo la possibilità di terminare le seconde bici. Speriamo che al più presto quelle parti ci arrivino».
In realtà in casa Bike Exchange-Jayco le difficoltà riguardano anche le parti per completare le prime bici: «Di guarniture 54-40 ce ne sono arrivate pochissime, e oltretutto non abbiamo i pezzi di ricambio, per questo si sta correndo tutto con le guarniture dello scorso anno, e chi vuole il 54 usa la corona 54 dello scorso anno. Tutto qui». In pratica al posto del 54-40 il team sta usando il 54-39, lo stesso plateau che era largamente preferito dai più anche la scorsa stagione.
Le guarniture di classe 9200 dovrebbero arrivare a breve, loro e il “40” come ingranaggio piccolo: «Sono curioso di vedere come si troveranno i corridori – aggiunge Oppici -. Probabilmente dovranno rivedere un po’ le loro abitudini, non tanto a causa di quel dente in più, ma più che altro perché quello ti porta ad usare ingranaggi più alti dietro».
Impianto frenante: più efficiente e silenzioso
Ereditando buona parte della tecnologia dal sistema Servowave usato sugli impianti mtb sappiamo che il nuovo Dura-Ace (ma anche l’Ultegra di classe 8100), hanno migliorato molto l’efficienza dei freni a disco. In effetti: «i corridori si sono accorti subito che la frenata è migliore, ti assicura maggiore potenza e maggiore possibilità di modularla».
Il nuovo impianto ha definitivamente risolto le problematiche di “rumorosità” che talvolta alcuni imputavano ai precedenti impianti a disco stradali Shimano. A tal proposito Oppici puntualizza: «Qualche volta capitava che i dischi potessero far rumore, ma erano eccezioni. Ad esempio quando piove è frequente che i dischi possano far rumore. Inoltre questo poteva accadere quando i dischi erano un po’ sporchi oppure erano le pastiglie a non essere in perfetto stato. In quel caso noi meccanici sostituiamo direttamente tutto, sia rotore che pastiglie, magari perché le parti possono essersi contaminate vicendevolmente».
Cambiate più veloci senza accorgersene
Poco da eccepire anche in merito all’efficienza delle cambiate di classe Dura-Ace. Al momento del “lancio” della nuova piattaforma Shimano ha rimarcato parecchio i passi avanti fatti in merito alla maggiore velocità delle cambiate. A riguardo Oppici ci spiega: «Che le cambiate siano più veloci i corridori non se ne sono neanche accorti. Quel che è certo è che hanno ritrovato lo stesso feeling, la stessa fluidità e la stessa precisione che conoscevano già da tempo di questo gruppo».
15 feb 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside