8 set 2020 – Il Tour archivia i Pirenei e la prima settimana con Primoz Roglic in maglia gialla e possiamo dirci soddisfatti.
Intanto siamo ancora qui. Questo Tour de France è partito con una spada di Damocle chiamata Covid-19 e una situazione sanitaria, in Francia, che desta più di una preoccupazione. C’è addirittura chi ha paventato un’evoluzione tattica differente immaginando possibili stop anticipati.
Ineos Granadier – Jumbo Visma. Chi va più forte? Al momento la corsa sembra roba soprattutto di assopigliatutto Jumbo Visma. Il passaggio in giallo, praticamente casuale, di Adam Yates pare archiviato, d’altra parte anche lui non è mai sembrato tenere particolarmente alla maglia. Non fosse stato per quella penalizzazione ad Alaphilippe non avremmo parlato mai di lui in questi giorni. La Ineos Granadier, favorita con Bernal e Carapaz, si è già giocata un jolly e Bernal, nonostante qualche acciacco, è sempre lì. Potrebbe crescere nell’ultima settimana e sarebbero dolori per tutti.
La Jumbo Visma ha dimostrato di puntare solo su Roglic quando poteva giocare anche la carta Dumoulin. Ha preferito, invece, sacrificarlo e farlo uscire di classifica. I prossimi giorni ci dimostreranno quanto possa essere azzeccata questa strategia.
Poi vale la pena aprire un discorso sulla UAE. Pogacar è giovane e va fortissimo, anche la testa è quella giusta e l’ha dimostrata non andando nel panico nel giorno dei ventagli e rilanciando appena ha potuto per recuperare il tempo perduto. Se durerà fino alla fine si mette male per tutti gli altri.
Sul lato opposto della UAE c’è Fabio Aru. Lo avevamo celebrato con piacere a rivederlo in testa al gruppo qualche giorno fa. Poi si è capito che i minuti che accumulava su salite ancora non difficili non erano tattica, ma condizione che mancava, fino al tracollo fisico e mentale. Non serve aggiungere altro. Di errori parlano i fatti e anche Saronni, che forse ha dato la mazzata finale a un ragazzo evidentemente mal gestito su diversi piani. Speriamo di vederlo ancora in corsa, magari cambiando aria.
Infine il discorso tecnico, irrinunciabile per noi. Il Tour, lo avevamo scritto qui, è iniziato davvero male sotto questo aspetto. Nel 2020, a questi livelli, certi errori non sono ammissibili. Speriamo che certe difficoltà servano per avviare dei ragionamenti importanti. Però, intanto, abbiamo sdoganato i freni a disco. Sì, non tutti li usano, ma la maggior parte li hanno e il problema sicurezza, al riguardo (per chi li temeva caso di cadute di gruppo, ricordate?) non è più tema di discussione. Sulla loro utilità, invece, si parlerà ancora, così come della praticità del cambio ruote: possibile che serve un intervento con una chiave apposita? Ci torneremo.
Intanto, godiamoci questa seconda settimana di Tour.
GR