25 mag 2020 – I negozi rischiano di restare senza biciclette? È la tendenza di questa incredibile primavera ritardata per un mercato che è passato da uno stop quasi totale a un ritmo mai visto o quasi. A cosa si deve questa spinta mostruosa? Ecco i motivi, riassunti in questi tre punti:
- Gli incentivi. Il bonus biciclette di cui abbiamo parliamo in altri articoli è certamente allettante. Poter togliere fino a 500 euro dal prezzo di una bicicletta è una spinta che molti vogliono cogliere per pedalare bene e, possibilmente “meglio” di quel che avrebbero preventivato. Per chi fosse interessato, qui ci sono alcuni modelli selezionati per massimizzare la convenienza.
- Voglia di uscire. Dopo oltre tre mesi chiusi in casa o uscendo solo per necessità, c’è voglia di andare all’aria aperta e la bicicletta è il mezzo più immediato per la riconquista della libertà. Basta varcare la soglia di casa per essere già “liberi” in bicicletta. In più, la bicicletta sarà protagonista delle prossime vacanze. Sia per chi le progetta interamente a pedali che per chi voglia sfruttarla sul posto, c’è tutta l’Italia da scoprire. E a pedali le iniziative sono sempre di più. Se siete a corto di idee o anche solo per “potenziare” le vostre, vi consigliamo sin da subito una visita a viagginbici.com, il sito dedicato proprio al cicloturismo e alle idee di viaggio e di vacanza.
- Promozione della bicicletta come mai prima d’ora. La promozione che si sta facendo in questo periodo post-quarantena della bicicletta non è un capriccio della politica, così come non lo sono gli incentivi: si tratta di una necessità reale visto che la bicicletta può essere la soluzione più intelligente al problema della mobilità urbana che, altrimenti, si andrebbe ad intasare, schiacciata tra gli obblighi di distanziamento (che comprendono la riduzione dell’efficacia dei mezzi pubblici).
Per chi ancora dovesse essere perplesso sugli investimenti che si stanno facendo a favore della mobilità ciclistica suggeriamo la lettura di questo articolo che approfondisce la questione.
Cosa succede al mercato?
Qualcuno è preoccupato, altri vanno a gonfie vele, almeno per il momento. La mancanza di biciclette, ci riferiamo alla fascia al di sotto dei mille euro (soprattutto tra i 400 e i 700 euro) che è quella che fa i numeri maggiori del mercato. È anche quella che più dipende da quei produttori orientali che hanno subito per primi il blocco della produzione (ne avevamo parlato qui).
Diversi negozi stanno per far registrare il tutto esaurito e sì, sono contenti per aver recuperato il periodo di stop, ma ritrovarsi a non poter soddisfare i clienti sta diventano una preoccupazione reale.
E non si tratta solo di nuovi ordini, alcuni negozianti non hanno ancora ricevuto le biciclette che erano state ordinate a novembre.
Cosa fare?
Un rilancio italiano
È il momento degli artigiani. Se è vero che il problema non riguarda solo i telai, ma anche la disponibilità della componentistica è pur vero che in Italia abbiamo ancora molti produttori di telai che lavorano per conto terzi e questo è il loro momento. I produttori locali hanno una possibilità di adattarsi al mercato che fabbriche lontane un oceano in nave non possono avere. Sono anche più flessibili sui numeri ovviamente e quindi perfetti per gestire le ondate del mercato.
Ovviamente bisogna mettere d’accordo questo ragionamento sul livello delle biciclette più richieste: quelle dei grandi numeri, quindi sui livelli di prezzo di cui abbiamo detto, ma se pensiamo che ci sono grandi catene dello sport che si appoggiano a fabbriche e produttori italiani, forse si può fare anche di più.
Il momento è certamente quello giusto.
Redazione Cyclinside