5 set 2017 – Di Andrea Ferrigato, ex corridore che ancora pedala, ogni tanto leggiamo piacevolmente delle storie che egli stesso racconta di sé. Aneddoti di una vita da corridore che non è solo un calcolo tattico di uno scatto o espressione di una forza fisica del momento. È il ciclismo, vissuto con la testa e il cuore prima ancora che con le gambe e la bicicletta. Storia di una persona.
Ed è proprio una storia che vale la pena riportare. La mamma del corridore. Eccola nelle sue parole:
Giro di Romagna 1996
Premondiale -classica e Gusella Paola Emanuela, mia mamma.
Gara:
La serie di vittorie e di piazzamenti fan decidere a Ghiro ( Ghirotto Massimo) di mettermi a disposizione la squadra .
Sto bene anche se da Giugno non ho mai staccato ed e’ l’ 8 settembre.
Parte la corsa e se ne va una fuga, attendiamo e quando il vantaggio si fa pericoloso iniziamo a tirare.. non io ma noi della Roslotto..
Sto bene , gambe fluide e potenti. Mangia ,bevi ed attendi Ferri .
Ai piedi del Casale riprendiamo la fuga, l’Mg boys di Ferretti attacca con Coppolillo , rimango con i 10 fuggitivi in vetta, discesa e Trebbio.. lo si fa forte, ad 1 km dal gpm ci sono tre dell’Mg , Bartoli,Elli e Coppolillo che ha tirato un bel po’.
Attacco e lo faccio a tutta , voglio staccare Coppolillo, contro tre della stessa squadra avrei perso sicuramente con due era fattibile anche se si chiamavano Bartoli ed Elli.
Pianura fino all’arrivo a Lugo di Romagna. Siamo rimasti in 5 :
i due dell’Mg ,Settembrini e Pelliccioli, scalatori puri.
Io e Bartoli i veloci, Elli il passista.
Bartoli vuol far vincere Elli, vuol un altro gregario compagno di squadra al mondiale di Lugano.
Scatta Elli ..chiudo.. Scatta Pelliccioli .. chiudo… Scatta Settembrini chiude Elli.. Scatta Pelliccioli chiude Bartoli, Scatta Elli richiudo io..
Alfredo Martini in ammiraglia ( era una premondiale) mi affianca e mi guarda gli rispondo con un buongiorno..
Andiamo in volata, ho una gamba stratosferica , mi sembra di essere appena partito.
Volata.. Bartoli al centro strada 200 mt all’arrivo ,io a destra, fuori tutto…lo affianco , 100 mt…lo passo.. 70 mt ..lo guardo.. come si fa quando si sta da Dio … e Vinco!!!
Salgo sul Palco.. De Zan ..intervista …e la certezza di andare ai mondiali con un ruolo che mi permetteva di fare la mia corsa .
Il giorno seguente apro la gazzetta e a tutta pagina l’articolo sulla gara.
Chiamo mia mamma, ci si sentiva il giusto una volta a settimana ( sorrido pensando alle mamme di ora e wapp) , lei con la sua malattia non poteva piu’ seguirmi non poteva piu’ viaggiare con il camper ingiro per l’europa..
Dialogo al telefono
Io: ciao
mamma : ciao piccolo
io: hai visto
mamma: si
io: e allora?
mamma: e .. bene
io: che c’e’?
mamma: c’e’ che nell’intervista dopo gara sei stato sbruffone, non hai rispettato gli avversari battuti..
io: ma non ho mai vinto cosi’ facilmente
mamma: non conta, si possono dir le cose con meno sicurezza…
silenzio..
Io: va bene
Non era una donna che non si emozionava per le vittorie, una volta in una gara lancio’ l’ombrello in aria esultando per la vittoria di mio papa’ .. leggenda di famiglia dice che volessero squalificarlo perche’ l’ombrello era finito nel gruppo..
Quella frase, vola basso e schiva i sassi , in pratica, la feci mia e ha trasformato il mio modo di vedere il futuro.
Campione lo diventi ma da domani o dopo domani sarai giu a schivare i sassi.
Lei me lo disse con il figlio sulla gazzetta a tutta pagina..
Ecco un anno fa , ora che sono le sette del mattino se n’e’ andata soffrendo, saperla serena mi rende felice.
So che ha fatto un gran lavoro di mamma e che meritava di star meglio ma cosi’ e’ la vita.
Suona September morning di Neil Diamond e … grazie.
Andrea Ferrigato