9 mag 2018 – Nei giorni scorsi c’è stata un po’ di confusione nelle chiacchiere di gara, sull’applicazione del regolamento per quanto riguarda distacchi e gestione degli incidenti nel finale di gara.
Il regolamento del Giro d’Italia ci aiuta a capire come ci si deve comportare in caso di situazioni dubbie e anche come sono considerati i distacchi attualmente. Le nuove regole dell’UCI, recepite quest’anno anche dal Giro d’Italia (e già sperimentate lo scorso anno al Giro di Svizzera e al Tour de France).
Nelle tappe dove si prevede un arrivo di gruppo compatto (con o senza fuga), per evitare che si possano creare situazioni di pericolo con i corridori di classifica che vogliono stare davanti per evitare distacchi e creare quindi maggiore pressione con le squadre dei velocisti è prevista una neutralizzazione della tappa a tre chilometri dal traguardo. Neutralizzazione che viene applicata in caso di incidente meccanico o di caduta ma – novità di quest’anno – deve essere il corridore a farne richiesta in caso di arrivo distaccato dal gruppo.
C’è poi la regola dei tre secondi che va ad ampliare il gap in caso di frazionamento improvviso del gruppo sul traguardo.
Perché questa regola?
Il motivo è nella sicurezza. Quando il gruppo si allunga tra primo e ultimo possono passare parecchi secondi, ma ovviamente, tutti vengono classificati con il tempo del primo del gruppo che passo sotto al traguardo. Se si crea un “buco” nel gruppo di almeno un secondo (fino all’anno scorso era così) si deve procedere ad un nuovo conteggio del tempo su quello che diventa, di fatto, un nuovo gruppo con il suo distacco. Solo che dal primo del primo gruppo al primo di questo nuovo gruppo possono intercorrere anche parecchi secondi che, quindi, si vanno a conteggiare nella classifica generale. Basta che un corridore nel gruppo allungato smetta di pedalare facendo il buco che tutti quelli dietro a lui vengano classificati con un tempo più alto rispetto al primo del gruppo. Per evitare questo i capitani delle varie squadre venivano portati avanti dai compagni di squadra per non rischiare di perdere secondi in classifica anche in una tappa pianeggiante. La conseguenza sarebbe di maggiore confusione e rischio di incidenti nelle fasi convulse di un arrivo.
Con la nuova regola dei tre secondi si è passati dal quantificare il buco in una distanza di 17 metri a 50. Questo è il percorso che si copre quando si è lanciati a sessanta all’ora e più nelle fasi finali con arrivo in pianura.
La regola dei tre chilometri di neutralizzazione (su cui si dice che si stia pensando di farli diventare cinque) e quella dei tre secondi di distacco ovviamente non viene applicata in tutte le tappe, ma solo in quelle con arrivo pianeggiante e che devono essere – per regolamento – dichiarate in anticipo dall’organizzatore.
In questo Giro d’Italia 2018 le tappe in cui si terrà conto di questo speciale regolamento sono: 2a, 3a, 7a, 10a, 12a, 13a, 17a e 21a.
In via eccezionale la giuria ha comunicato, durante lo svolgimento della tappa, l’applicazione del regolamento anche nella quinta tappa.
Tutto qui. Facile?
Con i sistemi moderni si riesce a fare tutto in effetti. C’è un doppio sistema di rilevamento dei distacchi: il chip montato su tutte le biciclette e il fotofinish Il chip è, fondamentalmente, analogo a quello utilizzato nelle granfondo dai cicloamatori. È in grado di dare l’ordine d’arrivo sul traguardo ma meno preciso sui distacchi. Questi vengono misurati al millesimo di secondo tramite il fotofinish (e gli ultimi modelli forniti da Finish Linx sono ancora più precisi che mai. Per intenderci: sono dello stesso tipo di quelli utilizzati nell’atletica).
>>> Ecco come funziona il fotofinish
Grazie al fotofinish è possibile classificare correttamente anche i corridori che nel corso della tappa hanno cambiato bicicletta. I due sistemi, insomma, vengono sfruttati insieme per stilare la classifica corretta di tappa con i tempi giusti. La valutazione dei distacchi e l’eventuale applicazione dello speciale regolamento, in ogni caso, richiede un po’ di tempo ed è questo il motivo per cui l’ordine d’arrivo non viene diramato immediatamente così come avviene in altri sport.
Redazione Cyclinside