7 ago 2016 – Nel percorso davvero particolare delle prove di ciclismo abbiamo trovato un tratto di pavé veramente insidioso che ha messo a dura prova le biciclette. La cosa non è sfuggita ieri durante la gara ma è diventata anche una curiosità da chiarire visto che parecchi corridori pare abbiano lamentato problemi al cambio elettronico.
Può essere?
Di sicuro il tratto di pavé olimpico è stato davvero impegnativo. Prima ancora dei cambi sono andati in crisi i portaborraccia: come il gruppo arrivava sul tratto sconnesso c’erano una quantità di borracce che saltavano via con conseguenti problemi vista che la giornata calda.
Ancora di più ci sono stati problemi di catene saltate. Ad ogni passaggio rimaneva a bordo strada più di un corridore a rimettere la catena sulla moltiplica. Qui il problema, in effetti, è stato un po’ strano: un salto di catena del genere tende a capitare quando si agisce sulla moltiplica anteriore, da escludere in quel tratto di pianura conseguente ad una leggera discesa. Forse un problema al bilanciere del cambio? Qualcuno con la molla più scarica del dovuto che quindi non riusciva a tenere la catena nella tensione di sicurezza necessaria? Tutto può essere. E allora ricordiamo il consiglio dei vecchi meccanici che suggerivano sempre di riporre la bicicletta con cambio e deragliatore posizionati in corrispondenza degli ingranaggi più piccoli, proprio per non scaricare le molle.
E gli elettronici? Chiaro che le vibrazioni possano essere devastanti per qualsiasi meccanismo, quando eccessive, ma inevitabilmente il pensiero va alle Classiche del Nord, la Parigi Roubaix su tutte, dove il pavé è tanto, la polvere pure e le vibrazioni davvero fortissime. Con cambi elettronici che le passano indenni, tutto sommato e non risentono di problemi particolari.
E allora cos’è successo? Abbiamo sentito qualche esperto del settore, compreso qualche ingegnere. Chiaro che i giudizi siano di parte, ma tutti hanno concordato sul fatto che moltissimi corridori ieri abbiano utilizzato i cambi elettronici senza problemi.
Più facile immaginare, piuttosto, a qualche montaggio sbagliato. D’altra parte pare che non siano stati solo i cambi elettronici ad andare in sofferenze.
Redazione Cyclinside