1 mar 2020 – Cosa occorre per rispecchiare al meglio il concetto di mobilità urbana leggera e versatile in ambito ciclistico, dove l’utente possa essere appagato dal pedalare sia perché apprezza i vantaggi del trasporto sostenibile ma, sopratutto, perché trovi piacevole realmente la guida del suo mezzo? E, dulcis in fundo, risultare pure ammirato e invidiato dagli altri? Non troppo, forse, con i prodotti di oggi. Si potrebbe iniziare con una pieghevole idealmente molto compatta, ben equipaggiata e accessoriata di serie, magari anche elegante e funzionale. Il tutto a un prezzo non esagerato o quantomeno competitivo con la concorrenza del suo segmento. Contenuti non facili da trovare tutti assieme, discretamente sintetizzati dalla Tern BYB P8, una risposta efficace tanto alle esigenze dei ciclisti esperti quanto a quelle di chi si approccia per la prima volta all’argomento bicicletta in città.
Affidabilità e longevità in primis
Non molti sanno che Tern è un’azienda costruttrice di biciclette pieghevoli e urbane in generale, molte delle quali elettriche, che divide identità e sedi fra gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, la Finlandia e Taiwan: un mix di culture ed esperienze che le consentono di sfornare idee lungimiranti e ben chiare. Basta osservarne nome e logo: la traduzione del nome equivale alla “sterna”, un uccello migratore capace di viaggiare fino a settantamila chilometri in un anno, partendo dalle regioni artiche in cui soggiorna durante l’estate nell’emisfero settentrionale per spostarsi verso quelle antartiche al sopraggiungere della brutta stagione, per poi tornare a nord al successivo cambio di stagione.
L’azienda si identifica quindi in un volatile leggero, di circa 100 grammi, che nella sua vita di circa 30 anni può percorrere una distanza pari a tre volte quella di andata e ritorno dalla Luna. Nella realtà, i suoi esemplari a due ruote non arrivano a staccare pesi piuma da record, ma auspicabilmente vorrebbero farsi riconoscere per affidabilità e lunga percorrenza. Perciò le loro caratteristiche peculiari passano necessariamente da qualità costruttiva, design attrattivo e funzionale, senza dimenticare dotazioni convincenti.
Entra in valigia, ma una volta aperta…
Il feeling immediato con questo prodotto nasce dal momento in cui esce da una scatola abbastanza contenuta nelle dimensioni: qualche “litro” in più di un bagaglio a mano, impressionante per una bici pensata per un pubblico adulto di tutte le stature. Una volta aperta, in poche mosse si trova una Tern “insolita”, perché per l’occasione il telaio presenta ben due snodi anziché uno (o nessuno) delle “sorelle” più grandi. Insomma la BYB è finalmente la più pieghevole di sempre della casa, ora in grado di competere anche sul fronte dimensioni con gli specialisti del segmento. Nel suo essere diversa, nel suo essere puramente Tern, saltano agli occhi dei dettagli che non sono sempre dati per scontati quando si tratta di progettare bici per la città realmente capaci di essere ripiegate efficacemente.
Intanto le ruote. Non troppo piccole, non troppo grandi. 20 pollici sono abbastanza per non patire troppo buche e tombini che, comunque, già possono fare affidamento su di una rigidità torsionale del telaio di particolare rispetto. Ci sono pedali non troppo minuti, tanto che uno che resta fisso e l’altro si stacca con uno sgancio rapido, per poi essere riposto al sicuro in verticale, quando la bici verrà ripiegata. 35 centimetri di ingombro a terra che le permettono di non dare fastidio sui mezzi pubblici o nel bagagliaio anche delle auto più minute al mondo o nelle ipersportive moderne con la capote alzata. Insomma, dal momento che ne possono entrare due anche nel baule di una Ferrari Portofino pure con la capote alzata, non ci sono più scuse per non portarla in giro nel bel mezzo delle vacanze al mare!
Snodi da Hollywood
Già celebre per il brevetto dei giunti OCL, con il giunto TFL Tern ha introdotto un ulteriore brevetto in un firmamento di pezzi esclusivi che caratterizzano questo prodotto. È unica la forma della forcella idroformata da un tubo singolo. Ma i brevetti non finiscono qui. Ci sono voluti quattro anni di lavoro per creare quella che viene definita la tecnologia TriFold, ovvero un sistema di chiusura che si pone come prima credibile alternativa alla ben nota soluzione inglese di Brompton, rispetto alla quale la procedura aperto-chiuso si configura meno “compatta”, un po’ meno veloce per qualche passaggio in più ma decisamente solida.
Tre segmenti, due tempi per raccogliere il telaio (più l’abbattimento del manubrio) che consentono alla Byb di far combaciare le ruote e rendersi, fra di loro, perfettamente parallele da chiuse. In questo modo, il neonato bagaglio, come se non bastasse, è anche agevolato dal “trolley rack”, ora chiamato “metro transit” un corredo di due coppie di ruotine girevoli, utilissime non solo per il trasporto da chiusa ma anche per agevolarne la stabilità anche in caso di “candela”: è infatti un caposaldo di Tern consentire di parcheggiare o quantomeno “impennare” con facilità i propri mezzi ad esempio per rendere più facile un ingresso in spazi stretti, come in ascensore o in treno.
Guida da GT
Non passare dalle “solite” ruote da 16” ma andare direttamente a quota 20 è già un grande indizio. La prova finale è l’opzione (meglio se si può all’incirca raddoppiare il budget per passare dalla versione standard P8 alla top di gamma P11) di avere anche componenti più pregiati per togliere più di un chilo fra cambio, freni e ruote con meno raggi. La BYB, insomma, è nata per essere efficace e piacevole in città. Ma anche per essere realmente utilizzabile e godibile nelle gite “fuori porta”, cosa che tutte le compatte non possono dire.
Al di là delle ruote più confortevoli, infatti, si può contare su un manubrio con il sistema proprietario Andros, un attacco unico e inconfondibile che trasmette grande sicurezza pur offrendo una regolazione veloce in altezza, profondità e rotazione delle leve pressoché totale. C’è una sella ospitale che svetta su un tubo telescopico a due segmenti che propone una lunghezza superiore di 9 centimetri rispetto al reggisella standard.
Prezzo e allestimento
C’è una coppia di freni comodi e convincenti nell’azionamento già nella versione base. C’è un cambio Shimano Acera con cassetta a 8 pignoni che si comporta benissimo che non ha eguali su una compatta a 1.200 euro, ma i più esigenti si troveranno addirittura l’Ultegra da 11 velocità nell’allestimento superiore. Lunga poi la lista di accessori possibili: si parte dalla volontà di riporla con eleganza in un bagaglio aviotrasportabile o di coprirla in forma morbida per l’utilizzo urbano. Poi c’è un immancabile portapacchi anteriore che ammicca alla GSD e all’HSD, borse apprendibili lateralmente con tracolla, cestino aperto o chiuso con sistema Klickfix, solo per citarne alcuni.
Scheda tecnica
- Telaio: Tern BYB, Aluminum, TriFold patented technology, EFBE tested: ISO 4210
- Forcella: Tern Tarsus, 6061-AL, hydroformed
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Cerniera reggisella: Tern Physis RF, 3D forged, 5 patented technologies
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Attacco manubrio: Tern Andros (G2), adjustable, forged construction, patented technology
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Serie sterzo: Flux, cartridge bearings, Physis integrated
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Manubrio: Flat bar, 6061-AL, Andros adapted
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Manopole: Velo ergonomic, lock-on
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Sella: Tern Porter, patented GripPad design
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Reggisella: Tern Telescope, 34.9/30.9 mm, 2014-AL
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Collarino reggisella: Oversize, 6061-AL, 2pc
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Freni: Kinetix SpeedStop V-brakes, stainless hardware
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Comandi: Shimano
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Mozzo anteriore: Kinetix Neutron Mini 74, sealed cartridge bearing Opt: BioLogic Joule 3 dynamo
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Mozzo posteriore: Novatec, sealed cartridge bearing
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Raggi e nipples: Stainless steel
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Cerchi: Doppia camera in alluminio
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Coperture: Schwalbe Citizen, 42-406, puncture protection, Reflex
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Comandi cambio: Shimano, 1 x 8 spd
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Cambio: Shimano Acera, Shadow RD
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Gurnitura: Forged 6061-AL, 52T
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Pacco pignoni: Shimano 11-32T, 8 spd
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Movimento centrale: FSA, Cartridge, sealed bearings
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Catena: KMC, 8 spd
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Pedali: MKS EZY
Galleria fotografica
Ulteriori informazioni: https://www.ternbicycles.com/it
Alex d’Agosta