Ha fatto e continua a fare scalpore il commento di Wout van Aert in occasione di un allenamento fatto alla viglia della Sanremo. Il belga ha manifestato su Strava la sua soddisfazione per aver terminato il giro incolume e tutto d’un pezzo. Chiaro il riferimento alla situazione del traffico nella zona di Saronno dove la sua squadra aveva l’albergo per la classicissima di primavera.
Sui social, abilmente aizzati da testate in cerca di notizie facili si sono scatenati i commenti. Chi si è scandalizzato, chi ha fatto considerazioni sulla situazione delle nostre strade, chi accusava lui e chi per lui di aver scelto male il percorso e così via.
Tra le tante voci più o meno autorevoli che hanno commentato l’episodio mancava la risposta ufficiale, quella del Comune di Saronno, il territorio criticato aspramente da Van Aert. Ma è davvero così terribile pedalare da quelle parti?
Siamo andati a chiederlo direttamente al Dottor Franco Casali, Assessore con deleghe all’Ambiente, Mobilità, Politiche energetiche, Partecipazione del Comune di Saronno che, pensate un po’, è un ciclista e si dà da fare ogni anno, insieme all’amministrazione, per organizzare iniziative in bicicletta e anche di cultura ciclistica e cicloturistica (non manca la partecipazione di campioni del recente passato come Bugno e Volpi, tanto per dire due nomi tra gli ultimi coinvolti nelle iniziative).
Il cicloturismo, nella provincia di Varese, è una risorsa molto importante.
«È stato bello senz’altro poter vedere una risposta puntuale da un politico locale rilevante nei luoghi oggetto di contestazione di Van Aert – spiega Alex D’Agosta, esperto di mobilità, turismo ed economia con focus nel mondo della bicicletta – Saronno in particolare, in effetti, sembra essere uno dei pochi centri urbani che prova a fare ‘bene i compiti a casa’. Il problema che rimane sono le troppe criticità che ci sono in Italia riguardo la sicurezza stradale che rientra in un discorso più ampio di cultura e rispetto.
«C’è tanto lavoro da fare – prosegue D’Agosta – e spero che da questo episodio possano nascere ulteriori spunti per provvedimenti che ormai non possono più aspettare vista la quantità di incidenti che coinvolgono soprattutto ciclisti solitari».
Premesso che non conosco benissimo la situazione del traffico a Saronno e dintorni (vivo in provincia di Pavia e solitamente uso la bici in questa zona), credo sia difficile contestare l’affermazione che generalmente le bici lungo le strade italiane siano meno rispettate che (per esempio) in paesi come Belgio e Olanda.