Delle Zipp 808 Firecrest vi abbiamo già parlato qui al momento del “lancio” ufficiale di questo set di ruote ad altissimo profilo. Ora ci torniamo appositamente per dirvi delle nostre impressioni in prova, grazie alla disponibilità di Sram (che è proprietaria di Zipp) che ci ha messo a disposizione questo set: dei nostri feedback vi diciamo nel video, ma lo facciamo anche qui, parlandovi di altri dettagli di queste ruote.
Lo ricordiamo, le 808 Firecrest hanno esordito a inizio agosto 2022 assieme alle 858 NSW, anche queste ruote a profilo altissimo (85/82 millimetri), che pur rientrando nello stesso segmento si differenziano da queste 808 Firecrest per un livello qualitativo leggermente superiore. Le 858 NSW utilizzano un cerchio con il caratteristico profilo Sawtooth del dorso (a “dente di sega”), adottano inoltre il nuovo trattamento del carbonio CIR ed impiegano mozzi i cui ruotismi e meccanismi di ingaggio trasmissione sono progettati in funzione di livelli prestativi assoluti.
Le differenze con le 858 NSW
E qui, in fondo, sta il primo punto che caratterizza queste 808 Firecrest che abbiamo testato: si tratta di un set ad altissimo profilo senza dubbio più versatile, più – passateci il termine – “user friendly”, rispetto alle 858 NSW.
Le 808 Firecrest sono destinate al professionista, ma in fondo sono perfette anche per il praticante amatoriale che cerca una specifica ruota per la velocità, per le cronometro e per il triathlon, che assieme a questo vuole garanzie in merito alla durevolezza, la resistenza delle parti e la resistenza all’usura dei ruotismi: anche le 858 NSW queste caratteristiche le hanno eccome, ci mancherebbe, ma la loro maggiore esclusività deriva appunto dal diverso profilo esterno del dorso, dalla diversa architettura interna del carbonio del cerchio, dal diverso tipo di mozzo (con i Cognition V2 al posto degli ZR1 di queste 808) e dal fatto che le grafiche sono impresse e non con decal adesive come su queste 808 Firecrest.
Di conseguenza il peso di una coppia di “858” è più leggera. Quanto? Solo 85 grammi meno di queste “808” (1.530 vs 1.635 grammi). L’architettura di raggiata, invece, è esattamente la medesima: entrambi i set impiegano 20 raggi Sapim CX-Sprint per ogni ruota, innestati sul dorso del cerchio con pratiche nipple esterne in alluminio.
Il prezzo? Ecco, qui sta il punto: anche qui le 808 si pongono come opzione decisamente più user friendly delle prime, con 2.500 euro al paio rispetto ai 4.000 euro delle 858. Fate voi…
Duemilacinquecento euro sono comunque tanti, ci mancherebbe, ma sono un prezzo perfettamente allineato (anzi, anche qualche cosa di meno) a ciò che i marchi concorrenti offrono per ruote della stessa tipologia, e – soprattutto – sono allineati alla tecnologia, ai contenuti tecnici e alle prestazioni offerte. Di queste vi andiamo appunto a parlare.
In prova su una Orbea Aero
Abbiamo utilizzato le 858 Firecrest per una decina di uscite, montate su una Orbea Orca Aero, ovvero un frame-set aerodinamico perfetto per testare un paio di ruote di questo segmento.
I test li abbiamo svolti su percorsi scorrevoli o pianeggianti, non perché in salita queste ruote si “piantino” (tutt’altro, e nel video argomentiamo chiaramente perché questo accade), ma perché effettivamente questo è il terreno d’elezione di questo prodotto, quello sul quale le 808 si rilevano in tutta la loro essenza prestazionale e, non da ultimo, quello che ti dà più soddisfazioni ad utilizzare un prodotto del genere.
Dunque, come tutte le ruote Zipp anche le 808 Firecrest sono delle tubeless ready di tipo hookless, ovvero con gola del cerchio “senza uncino” (per essere precisi le 808 e le 858 fino a ieri erano le ultime ruote Zipp a non avere un cerchio di questo tipo, ma ora il “gap” è stato colmato).
Tubolare? No, grazie
Cercate una ruota nella gamma Zipp che sia per tubolare? Impossibile assecondare questa istanza: che vi piaccia o meno il marchio statunitense non ha più in catalogo ruote di questa tipologia, perché reputa non sia conveniente rispetto a ciò che gli standard attuali assicurano in termini di prestazione, di costruzione e anche di economia in fase di realizzazione.
E a chi critica il sistema tubeless a causa del peso maggiore rispetto al sistema tubolare, ricordiamo che la strada hookless seguita da Zipp è quella che all’interno del panorama tubeless assicura il peso più contenuto, visto che, appunto, il fianco del cerchio manca del classico “scalino” interno di ritenzione su cui sono destinati ad interfacciare i talloni della copertura (lo ricordiamo, sulle ruote Zipp quest’ultima deve essere esclusivamente tubeless ready, anche nel caso in cui dovesse eccezionalmente capitare di utilizzare questi set con camera d’aria interna, ad esempio in caso di foratura).
Nel caso nostro abbiamo montato un paio di coperture Pirelli P Zero TLR da 28 millimetri, che a detta di Zipp, è la sezione ideale per esaltare le prestazioni di queste 808 Firecrest dal punto di vista delle prestazioni aerodinamiche del comfort percepito e dell’aderenza sul terreno. La sezione reale sviluppata è stata di 30 millimetri, quasi identica ai 27.5 millimetri di larghezza esterna della gola.
Le uscite di prova ci hanno permesso di confermare in pieno la posizione di Zipp; aggiungiamo che fare solamente attenzione alla sezione dello pneumatico nel momento in cui si dispone di una determinata gola del cerchio non basta: qualsiasi considerazione sul livello di prestazione o di efficienza di un sistema ruota è strettamente in funzione della pressione di esercizio che si applica.
A tal proposito vogliamo ricordare che basta sbagliare la pressione di mezzo bar (in eccesso o in difetto, è più o meno lo stesso) perché le ruote – e di conseguenza tutta la bici – cambino drasticamente comportamento.
In questo senso la possibilità di fare errori è maggiore con le coperture di grossa sezione che oggi sono assai frequenti, visto che sono proprio queste a richiedere pressioni di esercizio relativamente basse rispetto a quelle cui eravamo mentalizzati nell'”era” delle 25 millimetri (o peggio delle 23 mm).
Ci spieghiamo meglio proprio con quel che ci è successo con queste 808 Firecest: la pressione consigliata da Zipp era di 4,3 bar sulla posteriore e poco più di 4 sull’anteriore (questo grazie all’utilissimo strumento on-line di determinazione della pressione che ha Zipp). Con questo set up effettivamente abbiamo trovato la migliore resa su tutti i fronti (in merito al grip a terra, alla sicurezza percepita e alla riduzione della resistenza al rotolamento). Portando – per pura prova – la pressione oltre i 5 bar (5 sull’anteriore e 5,5 sulla posteriore), le ruote – e di conseguenza la bici – hanno improvvisamente cambiato volto, la guida è diventata difficilmente gestibile, perché le ruote hanno letteralmente iniziato a rimbalzare sulle buche o sugli avvallamenti.
Questo, ancora una volta, ci serve per ricordare che tutte le considerazioni e le impressioni che si possono dare su una ruota – e lo ricordiamo ancora, su una bici in generale – hanno davvero poco senso se si sbaglia a impostare la pressione degli pneumatici.
Ma torniamo al sistema hookless di Zipp e alle 808: grazie al valido Gaetano della Center Bike di Velletri (RM) gli pneumatici Pirelli li abbiamo inseriti facilmente a mano, senza ausilio di levagomme; li abbiamo poi latticizzati con 60 ml di liquido sigillante Schwalbe. Le coperture hanno tallonato facilmente in fase di montaggio, semplicemente grazie a una pompa a terra, senza l’ausilo di un compressore. L’adesione tra tallone e fianco del cerchio è stata perfetta su entrambe le circonferenze dello pneumatico. Nel corso dei giorni di prova il sistema ha fatto rilevare cali di pressioni trascurabili: siamo nell’ordine di meno di 1 bar di pressione persa dopo quattro giorni.
Amiche della velocità
In prova la sensazione immediata che abbiamo percepito iniziando a pedalare è stata l’incredibile capacità che ha questo set di raggiungere – e poi mantenere – regimi di velocità relativamente elevati nei contesti pianeggianti: con circa 300/340 watt reali applicati (chi scrive pesa 66 chili), in pianura e in assenza di vento la nostra Orbea Orca Aero ha mantenuto “tranquillamente” i 35 chilometri orari circa.
Le impressioni positive proporzionalmente sono cresciute quanto più aumentava la velocità, e in questo caso siamo sicuri di non sbagliare se diciamo che la progressione tra fatica e velocità ha qui una proporzione inversa molto meno marcata rispetto a quella che si avrebbe con ruote dal profilo più basso (lo ripetiamo e lo precisiamo, stiamo parlando di condizioni pianeggianti e in assenza di vento).
Le sensazioni sono state effettivamente “super” anche in discesa, dove – sempre in condizioni di assenza di vento – ti godi tutta la sensazione di stabilità, di aderenza e di grip che ti danno le Pirelli da 28 millimetri, loro e il loro profilo della carcassa che si fissa su quel cerchio così rigido e “fermo”, che si adegua perfettamente sui limiti di quella gola che all’interno misura 23 millimetri e all’esterno 27.5.
E se c’è vento?
Le cose si sono complicate – e non poco – con il vento forte: condurre un set del genere diventa difficile anche in pianura quando ti imbatti nelle raffiche improvvise o nelle situazioni di vento sostenuto, condizioni che inevitabilmente portano l’anteriore a “sbacchettare” non poco quando meno te lo aspetti. Sicuramente i 66 chili di peso di chi scrive non sono il migliore alleato per risolvere questo limite, ma credo che anche ad utilizzatori di stazza maggiore serva un bel po’ di manico e di “presenza” alla guida per governare questo set in presenza di vento forte.
Ma questo è evidentemente lo scotto immancabile quando sull’altare della scorrevolezza non si è disposti a scendere ad alcun compromesso, è il prezzo che tutte le altissimo profilo devono giocoforza pagare: una valida alternativa per ovviare il problema potrebbe naturalmente essere quella di sostituire l’anteriore con una ruota dal profilo più basso. È quel che abbiamo fatto provando un giorno a rimontare davanti una anteriore in carbonio da 40 millimetri: è stato un set up che ci ha consegnato un buon compromesso funzionale, pur se con un certo squilibrio percepito visto che sotto la bici avevamo due ruote strutturalmente molto diverse.
Robustissime
Capitolo “rigidità”: effettivamente ci aspettavamo livelli altissimi, e se così è stato crediamo che non sia merito solo del generoso cerchio da 80 millimetri, ma anche della valida architettura di raggiata, che utilizza un incrocio che asseconda al meglio le dinamiche di torsione prodotte dalla trasmissione e dal rotore del disco.
Infine una nota sul ruotismo del mozzo posteriore: i 64 arpioni interni del mozzo ZR1 ci sono sembrati quanto di meglio per assicurare un ingaggio immediato.
Zipp 808 Firecrest: pro e contro
I PRO
- La leggerezza: 1.635 grammi per la coppia “nuda” sono un dato notevole in relazione al profilo del cerchio.
- La velocità: il set ha una capacità eccellente di mantenere regimi di velocità medio elevati, indicativamente tra 35 e 40 kilometri orari
- La rigidità: un cerchio da 80 millimetro così strutturato unito a un’architettura di raggiata in acciaio con 20 elementi (quasi tutti incrociati) per ruota consegnano un set “granitico” dal punto di vista della robustezza e della rigidità laterale.
- La gola generosa: il set aderisce agli standard più moderni di concepire le ruote. La gola da 23 millimetri impone coperture di sezione generosa, così da favorire il comfort, ovvero il requisito ancor più importante per ruote con un cerchio così alto.
- Il look: come tutte le ruote appartenenti a questo segmento si beano dell’altezza “maxi” del cerchio in carbonio. E a questo aggiungono grafiche adesive che si sposano perfettamente con i colori e con le dimensioni del cerchio.
- Il prezzo: le 808 Firecrest sono una ruota specialistica, progettata con standard tecnici e materiali di primo ordine. In questo senso i 2.500 euro di costo sono un prezzo interessante, anche rispetto a ciò che offrono gli altri marchi competitor considerano un livello qualitativo analogo.
- La compatibilità trasmissioni: il set è disponibile con corpetto ruota libera XDR, Sram/Shimano e N3W (Campagnolo)
- La garanzia: come su tutte le ruote Zipp è a vita.
I CONTRO
- La compatibilità coperture: anche se il profilo hookless è compatibile con la maggior parte delle coperture tubeless, ci sono ancora dei modelli di copertura tubeless ready che non supportano le gole di questo standard “senza uncino”. E diversamente dalle gole con uncino lo standard hookless non accetta i copertoncini.
- I problemi con il vento: le 808 Firecrest soffrono le improvvise raffiche di vento laterale. Ma questo è un problema di tutti i set con un cerchio così alto.
Ulteriori informazioni: Zipp
8 set 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside