Quando Bert Kenens, responsabile del reparto Ricerca e Sviluppo di Ridley ci ha parlato della Fenix SL ha mostrato subito un grafico molto esplicativo, mettendo la Fenix SL tra la Helium SL e la Noah SL, ma non come una via di mezzo, piuttosto come una bicicletta in grado di riassumere le caratteristiche di entrambi gli altri modelli in uno solo.
«Se ci fai caso – ha proseguito mostrando due foto di Andre Greipel – il nostro corridore in queste immagini usa in entrambe le corse il telaio Ridley Fenix SL» e ci faceva vedere una foto in cui il corridore tedesco era alla Roubaix (dello scorso anno) e un’altra che lo vedeva vittorioso al Tour de France.
Facile, a questo punto, capire che questo telaio, segnalato da Ridley nella categoria “Endurance” non debba essere marchiato come da cicloturismo. Sarebbe un grave errore e la dimostrazione è proprio che un telaio del genere viene normalmente impiegato dai corridori nelle gare professionistiche.
Ci abbiamo pedalato lungo le strade dell’Amstel Gold Race, il giorno prima della gara dei professionisti andando su e giù per i muri storici ma anche nel continuo variare di pendenza delle strade olandesi che, da queste parti, se ci si allontana dalle vie di maggiore scorrimento si accumulano metri di dislivello di continuo. Ideale, quindi, per una prova – un po’ veloce – di una bicicletta che si presenta così versatile.
Il telaio
È un telaio “maturo” quello della Fenix SL. È il risultato di una serie di elaborazioni che hanno portato alla definizione di questa struttura che, per certi versi, è più classico rispetto ad altri. Però può definirsi tranquillamente un telaio “definitivo”, perché riassume in sé caratteristiche di altri telai e comprende il background di sviluppo di una bicicletta utilizzata dai corridori professionisti.
Il materiale con cui è realizzato è un mix di fibra di carbonio 30T e 24T, stesso tipo anche per la forcella. Molta della rigidità del telaio si gioca nella zona di sterzo. Il tubo conico prosegue nella dimensione abbondante dell’obliquo e accoglie la forcella integrata a profilo aerodinamico. La nervatura che parte dal tubo di sterzo prosegue per tutto il tubo superiore dandogli resistenza. In caso di caduta il manubrio si gira con violenza e picchia sul tubo nel punto in cui questo è più robusto: praticamente impossibile da rompere per questo motivo. Soluzione apprezzabile perché anche una banale scivolata può compromettere un telaio altrimenti.
La forma unica dei tubi prosegue nel movimento centra abbondante e predisposto per le misure del BB386. Ovviamente si può montare qualsiasi altro tipo di movimento centrale, come nel nostro caso con i componenti Campagnolo Chorus. Il tubo superiore curvato, con la disposizione opportuna delle pelli di carbonio assorbe le vibrazioni. Allo stesso compito concorrono anche i posteriori sottilissimi e leggeri. Rigidità da vendere, invece, per i foderi posteriori bassi. La geometria asimmetrica tiene conto della posizione della trasmissione e alzandosi sui pedali per accelerare la risposta è secca. La scelta dei forcellini in fibra di carbonio è un esercizio di stile che impreziosisce la bici e non crea interruzioni nel composito.
La Geometria
Che la bici sia confortevole non ci sono dubbi. Pedalandoci su per qualche ora – il tempo del nostro test – le sensazioni sono in questa direzione. Tuttavia la scelta della geometria non è da bici da turismo. La risposta decisa dello sterzo dipende anche dalle misure angolari, il telaio si adatterebbe benissimo anche alle gare in circuito pur non essendo esasperato (e questo è decisamente un bene).
Nella sua ultima versione la Fenix SL lascia molto spazio alla dimensione delle gomme. Si possono montare tranquillamente gomme da 28 millimetri di sezione e forse anche da 30, ma qui dipende dalla corrispondenza effettiva dei diversi produttori. Inoltre va anche tenuto conto che le gomme dopo qualche chilometro possono cedere qualche millimetro e a lavorare troppo al limite si rischia un po’.
I componenti
La scelta del gruppo Campagnolo Chorus permette di contenere il costo totale pur tenendo una qualità decisamente elevata. La casa vicentina colloca il suo gruppo subito sotto il top di gamma (considerando il Super Record un gruppo “extra”) e in effetti i componenti rispondono alla perfezione. L’auto trimming del deragliatore si sente chiaramente mentre si aziona il cambio posteriore e non c’è alcuna situazione in cui possano derivare rumori anomali dalla catena. In questo caso, poi, la scelta era ricaduta verso un’ottima Kmc. La resa sempre ottimale e il sistema così silenzioso fanno sì che a volte non ci si accorga di incrociare anche troppo la catena. Ma anche trovandoci con un 52×23, scelta poco consigliabile, non c’era alcun problema di rumorosità. Le ruote Campagnolo Scirocco, montate con coperture Continental GrandPrix 4000 si sono rivelate un ottimo mix di comfort e aderenza. Manubrio, attacco e reggisella sono marchiati 4ZA (si legge “forza”), altro brand di ambito Ridley e fanno parte della serie Cirrus. Stesso marchio anche per la sella dalla copertura un po’ scivolosa anche se molto confortevole.
Su strada
Il nostro test, piuttosto veloce, ha rivelato una bicicletta ben bilanciata e abbastanza facile da domare. Dopo la prima confidenza iniziale si possono affrontare le curve anche in maniera piuttosto aggressiva (le gomme Continental, poi, hanno un grip davvero notevole). La scelta geometrica bilanciata permette di pedalare in salita da seduti con efficacia e senza necessità di alzarsi sui pedali troppo spesso ma qui, ovviamente, dipende molto dalle caratteristiche del ciclista.
Il rendimento generale è comunque decisamente buono e il telaio molto rigido se si prova a scattare. Facile intuire, a questo punto, perché Greipel lo voglia per corse anche molto diverse.
Conclusioni
In Ridley parlano di un telaio comodo pur volendosi mantenere sul tradizionale in quanto a soluzioni tecniche. «Il comfort abbiamo voluto cercarlo più nella realizzazione di un telaio ben fatto che non nell’introduzione di soluzioni tecniche diverse, come inserti in gel o reggisella particolari, piuttosto abbiamo posto molto attenzione nella selezione della fibra di carbonio».
Non avrà soluzioni estreme ma il risultato raggiunto è molto buono. Tanto più in questa soluzione di montaggio che fa si di ottenere una bicicletta completa ad un prezzo comunque contenuto
Info: http://ridley-bikes.com – www.larm.it
Scheda tecnica
- Modello: Ridley Fenix SL
- Materiale del telaio: fibra di carbonio
- Forcella: Fenix SL, 30T-24T HM
- Gruppo: Campagnolo Chorus EPS
- Pedali: non inclusi
- Guarnitura: Campagnolo Chorus (52-36)
- Pacco pignoni: Campagnolo Chorus (12-25)
- Catena: KMC X10
- Deragliatore: Campagnolo Chorus EPS
- Cambio: Campagnolo Chorus
- Leve cambio: Campagnolo Chorus EPS
- Manubrio: 4ZA Cirrus
- Attacco Manubrio: 4ZA Cirrus
- Reggisella: 4ZA Cirrus
- Sella: 4ZA Cirrus Pro CR/TI rail
- Ruote: Campagnolo Scirocco
- Coperture: Continental Grand Prix 4000
- Colori: nero, squadra
- Misure: sei misure da 45 a 60 (centro-fine)
- Peso*: 7,90 kg
- Prezzo indicativo: 3.299,00 Euro (versione come da sito)
*senza pedali
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Redazione Cyclinside, 17 apr 2016