1 set 2019 – Curiosando tra i brevetti, quello di cui vi vogliamo parlare oggi non è una novità dell’ultim’ora, a dire il vero. Parla di un sistema di trasmissione wireless depositato dalla casa vicentina già tre anni fa.
Si tratta di uno studio dedicato alla possibilità di realizzazione di un sistema di trasmissione per bicicletta da corsa, comprendente cambio e deragliatore con funzionamento wireless. Senza fili.
Se avete letto fino a qui, e prima di andare oltre, vale la pena fare una precisazione sempre doverosa in questi casi.
Il fatto che un’azienda depositi un brevetto su uno studio di un prodotto non è necessariamente collegato a un’uscita imminente del prodotto. Anzi, non è necessariamente collegato nemmeno a una sicurezza di uscita del prodotto. Si tratta di studi che intanto vengono tutelati e poi si deciderà se le condizioni del mercato renderanno fattibile e conveniente la cosa (si potrebbe, banalmente, giungere alla conclusione che un determinato sistema possa essere troppo costoso per l’immissione sul mercato, oppure troppo pesante e così via). Il fatto di “brevettare” però certe cose serve anche a tutelarsi rispetto alla concorrenza: se sono giunto a delle conclusioni, mi tutelo, così che pure se dovesse arrivarci un concorrente, sarò comunque io a poterle utilizzare.
Detto questo, vale la pena ricordare come studi su un sistema di trasmissione wireless siano stati fatti in passato anche da Shimano (che non ha mai confermato, almeno fino ad oggi), così come la casa orientale ha già da tempo depositato un brevetto su un cambio a 14 velocità di cui non si sentono nemmeno eco lontane (sì, potrebbe stupirci nel 2020 con i 100 anni dell’azienda ma insomma… sarebbe davvero un salto notevole).
Torniamo a Campagnolo invece.
Lo studio che l’azienda vicentina ha depositato riguarda un sistema di cambio posteriore e deragliatore anteriore wireless che è chiaramente incentrato su quanto c’è attualmente sul mercato. Da notare come i disegni del brevetto vedano ancora la scritta relativa alle 11 velocità per la catena. Evidentemente al tempo gli studi erano incentrati su quel sistema (oppure, semplicemente, l’azienda non voleva sbilanciarsi più di tanto).
Le forme che si vedono nei disegni depositati riportano a quanto già conosciamo, con l’aggiunta, appunto del sistema wireless che fa da attuatore del comando senza fili.
La spiegazione del progetto si incentra soprattutto sul sistema di ottimizzazione dell’utilizzo dell’energia che viene immaginato con una soluzione in grado di mettere in standby il ricevitore (ma anche il trasmettitore) wireless quando questi non vengano utilizzati. Un sistema, insomma, a zero consumo finché non si decide di azionare i comandi, così come avviene – sostanzialmente – con i sistemi cablati. In questo caso la cosa avrebbe ancora più senso perché non si potrebbe sfruttare una batteria unica ma diverse fonti di alimentazione sui singoli componenti.
E se si pensasse a un sistema di recupero energetico, ad esempio dalle pulegge del cambio? Di questa soluzione c’è appena un accenno (si parla solo di un’ipotetica dinamo) e non sembra, almeno nel documento visto, una via su cui si è concentrato lo studio.
Molto più ampia la spiegazione sul sistema di standby dei moduli wireless. Mentre per l’unità centrale si può semplicemente lasciare il “risveglio” al tocco delle leve di comando, per cambio e deragliatore è immaginato un sistema differente. Per il cambio, in particolare, si parla di un sistema magnetico azionato del movimento di una puleggia, per il deragliatore si pensa a un sistema che “legga” lo scorrimento della catena (tramite un campo magnetico nella forcella del deragliatore) oppure un sensore di movimento nel corpo stesso del deragliatore.
Idee, appunto, che non sapremo se e come – eventualmente – prenderanno vita.
Ma idee interessanti fa sempre piacere sbirciarle e magari immaginare il futuro delle aziende dove porterà.
Certo è che, almeno per il momento, immaginare un settore di gruppi solo wireless appare prematuro.
GR