24 mag 2016 – Nella percezione comune, c’è poco da fare, il ciclismo è lo sport dove il doping va per la maggiore. Brutta sensazione, perché instilla sempre il dubbio su quel che si sta vedendo. È spettacolo o qualcosa di artificiale?
Certamente il sentire comune è anche accompagnato da un modo di fare comunicazione che tende a trascurare altri sport dando spazio ai guai del ciclismo come non avviene per altri sport. Vero che è inutile farsi belli sui guai altrui, ma già chi corre in bici paga squalifiche che in altri sport sono molto più leggere per le medesime infrazioni. A prescindere da questo è vero pure che il ciclismo è uno degli sport più controllati e i corridori sono tra gli atleti più sotto l’occhio dei controllori a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Anche se si esce per una passeggiata bisogna avvisare di dove si va e dare degli orari, ché un controllo deve essere in grado di trovarti ovunque. Ve l’immaginate applicato ad altri sport.
Ma più di tante parole scritte vale quel che dice Manuel Quinziato, corridore BMC che ha le idee chiare anche dal punto di vista legale visto che si sta laureando in Giurisprudenza. Ha raccolto l’intervista il giornalista Paolo Colombo. Eccola:
Redazione Cyclinside
Bravo Manuel