16 ott 2019 – Se è noto a tutti che il “boom” delle ebike in generale è lungi dall’arrestarsi, specie in Paesi come l’Italia dove è arrivato un po’ più tardi rispetto al centro e nord Europa, fra i motivi di una continua crescita, che impennerà ancora per diversi anni a venire, c’è anche un importante allargamento orizzontale dei possibili utenti di questi fantastici giocattoli a due ruote.
Dopo aver insomma rivitalizzato i noleggi, attratto persone ben poco sportive al “giretto domenicale” e, sopratutto, offerto una soluzione concreta alla congestione della mobilità urbana, le ebike da poco tempo a questa parte hanno anche toccato un altro settore, ancora tutto da esplorare e migliorare di pari passo con il miglioramento delle tecnologie. Mtb, urban e, quindi, bici da corsa. Si, proprio la bici con il manubrio “piegato”, da scarpette super regolabili, vestiti attillati e molto hi-tech a bordo. Il connubio fra pedalata assistita e bici “specialissima” sembrava cosa distante. Invece da breve tempo il gap fra chi cerca leggerezza e chi un aiuto meccanico è stato colmato da una serie di nuovi prodotti sul mercato che ha permesso di far incontrare i due mondi con meno compromessi.
Una scelta ponderata
Fra gli esempi più virtuosi di e-road di ultima generazione c’è indubbiamente la Whistle Flow Alloy, un sapiente esempio dal marchio “premium” di Atala che, pur avendo esperienza come pochi di installazione di tanti tipi di motorizzazioni, non ha bruciato le tappe e ha atteso il momento giusto per proporre il suo primo modello del genere direttamente con un propulsore centrale e rendere felici quelli alla ricerca della massima prestazione. Quelli da mozzo posteriore, infatti, offrono una coppia minore e così le persone più pesanti o le salite più impegnative ne soffrivano non poco. Con il Fazua Evation il “pacco” motore e batteria si integrano alla perfezione nel tubo obliquo e aggiungono meno di tre chili al progetto generale. Non pochissimo, ma certo molto meno, praticamente la metà di quanto costituisce la differenza fra una Mtb “muscolare” e una “elettrica”.
La scelta del noto fornitore tedesco premia anche chi ha gamba per spingere la bici sopra i famigerati 25 km/h di legge (fatto non scontato su ebike più pesanti) e per chi volesse utilizzare la bici addirittura solo con le proprie forze, alleggerendo già in partenza il mezzo dalla “zavorra” grazie all’intrinseca estraibilità del gruppo centralina motore, sensore di pedalata e batteria: un piccolo “siluro” che viene via con un click soltanto e senza fatica alcuna. Tutti vantaggi che servono obiettivamente a compensare un compromesso importante deciso a priori dal costruttore: non puntare sul carbonio per non far impennare i costi ma, al contrario, offrire un prodotto ben equipaggiato a una cifra competitiva e “versatile” grazie proprio alla possibilità di un alleggerimento immediato con poca fatica.
Non c’è molto da lamentarsi infatti in quanto a prestazioni: con l’unità scelta, arrivano direttamente al movimento centrale 250 Watt e ben 60 Nm di coppia, distribuita a favore sopratutto di medi e alti regimi di pedalata. Non è il minimo, non è il top del mercato. È esattamente una via di mezzo fra chi ha scelto di “elettrificare” le bici elettriche senza toccare il telaio con un motore integrato nella ruota e chi ha puntato su unità centrali del tutto equivalenti a quelle per le Mtb, con batterie in alcuni casi altrettanto capienti. Trattandosi di tecnologie innovative, non sarà solo il tempo a dare la ragione all’una o all’altra tipologia, ma le scelte dei singoli utenti: c’è chi sceglierà di avere a disposizione la massima assistenza in ogni situazione, chi invece accetterà un compromesso per non dimenticare l’aspetto fitness dell’andare in bici.
Vantaggio tutto in salita
Come accennato, per chi ha a che fare con il propulsore Fazua è bene sapere che l’esperienza di guida non è da “pappa pronta”. Si fatica e si suda lo stesso, solo che il “picco” dei battiti in una giornata di allenamento è capace di verificarsi in discesa, volendo rilanciare la bici al massimo, anche perché la corona unica anteriore è un po’ piccola e non è facile per tutti gestire alte cadenze.
Tuttavia, il cuore e i tendini ringraziano, a patto di non esaurire mai la carica della batteria. Una bici in alluminio appesantita da un motore senza più energia si “pagherebbero” non poco in termini di sacrificio se dovesse mai essere spinta in salita a corto di energia. Ma valutando e pianificando con attenzione gli itinerari, anche in relazione al proprio peso, al vento e alla regolarità del fondo stradale, ogni uscita diventa gradevole a patto di non esagerare. La mappatura del motore, per fortuna, è molto razionale: sapendo di avere una batteria da 255W e soli 1,38 Kg è bene offrire contributo solo quando serve. Nonostante tre modalità d’intervento, niente sprint che portano a impennare, incrementi regolari anziché brillanti. Forse la mancanza di mordente non aiuterà granché qualora la strada impennasse esageratamente, ma il risultato c’è: a meno che non abbiate gambe e fiato da oltre 1000 di VAM (ossia i metri di dislivello che riuscite a scalare in un’ora), migliorerete qualunque vostra ascesa.
Scheda Tecnica
- TELAIO Alluminio con forcella in carbonio monoscocca.
- TRASMISSIONE Shimano Ultegra RD-R8000.
- BATTERIA Fazua Evation 255 Wh.
- MOTORE FAZUA EVATION 1.0.
- STERZO FSA No.57E tapered 1″1/2.
- ATTACCO MANUBRIO Deda Elementi Zero. MANUBRIO Deda Elementi Zero.
- SELLA Selle Italia SL Flow.
- TUBO REGGISELLA Deda Elementi Zero.
- FRENI Shimano Ultegra BR-R8070.
- RUOTE Mavic Aksium Disc.
- PESO N.D. TAGLIE 44/50/54/58 cm PREZZO 4.299 €
- +INFO Atala SpA, tel. +39. 0392045311 www.whistlebikes.com
Galleria fotografica
Alex D’Agosta