Officine Mattio è nome relativamente nuovo nel panorama dei costruttori italiani ma che si sta prepotentemente facendo largo tra gli amanti delle due ruote. Officine Mattio è stata fondata nel 2013; ha la sede e fabbrica a Madonna dell’Olmo nel cuneese.
È importante specificare che stiamo parlando di un “costruttore”, non solamente di un marchio. I tanti modelli nel loro catalogo (acciaio e carbonio) vengono progettati e realizzati in completamente in Italia. Non a caso, esiste la possibilità di avere anche i telai in fibra di carbonio su misura e, in un mondo ultra-conformizzato, questo aspetto è da apprezzare e da applaudire.
Abbiamo avuto modo di provare la Lemma RT, il nuovo top di gamma della Officine Mattio.
Descrizione tecnica
A livello di geometria, che poi conta relativamente visto che, come detto, si può richiederla su misura, si nota come la compattezza la faccia da padrona: quadro sloping con l’orizzontale piuttosto corto, tubo sterzo ridotto e con il carro posteriore che si attacca abbondantemente al di sotto del nodo sella.
Le tubazioni sono di eterogena sezione: la parte frontale del telaio è sfacciatamente oversize, con i tubi obliquo e sterzo decisamente massicci, mentre la zona sella è più classica e si accoda con un carro posteriore ultrafine. Proprio quest’ultimo merita una menzione a parte perché i suoi foderi alti sono estremamente eleganti, un vero gioiello. In linea con le nuove tendenze, nessun cavo è a vista. Tutto scorre internamente al telaio.
Il telaio è leggerissimo (690 grammi in taglia 54, la misura da noi testata era una 56). Anche la forcella è molto leggera (350 grammi) e non dimentichiamo che stiamo parlando di un modello per freni a disco. Sia i foderi posteriori che la forcella anteriore hanno un “clearance”, ossia lo spazio per il passaggio della gomma, enorme che permette di usare persino pneumatici da 35 millimetri di sezione.
Andando a guardare i dettagli si nota ancora una elegante chiusura nascosta del reggisella sotto l’orizzontale e un attacco del deragliatore integrato con una simil-fascetta in carbonio. Piace meno il matrimonio tra l’orizzontale e il verticale: i due tubi hanno sezioni diverse e la “congiunzione”, dalla vista posteriore, non ci sembra particolamente riuscita, ma bisogna ammettere che siamo nel campo della soggettività.
A completare il kit c’è un bel manubrio integrato aerodinamico, un reggisella a sezione tonda e, in questo caso, l’ultimo gruppo Shimano Ultegra Di2.
Citazione a parte per le ruote, le Quaranta CS anch’esse di Officine Mattio. Quaranta è l’altezza del profilo e CS sta per Ceramic Speed che suggerisce la presenza dei preziosi cuscinetti ceramici. Le ruote pesano 1.487 grammi, hanno una largezza del canale interno da 19mm, Centerlock e sono tubeless ready o per copertoncino. Hanno 24 raggi (sia anteriore che posteriore) incrocati in seconda di tipo “straight pull”. La finitura è nera opaca e i mozzi sono di generossissime dimensioni.
La prova
Più o meno in questa configurazione, con altre ruote e un’altra sella, abbiamo scelto di provare la Lemma RT in un modo serio e dopo qualche chilometro di adattamento, l’abbiamo utilizzata alla TransAlp. Niente di meglio che una corsa a tappe di 7 giorni con 18.000 metri di dislivello per capire bene come si comportano i materiali.
Iniziamo col dire che la bici strizza fortemente l’occhio agli scalatori. Venendo da un mezzo ultra-aerodinamico, abbiamo percepito la leggerezza fin dalle prime primissime pedalate. Specialmente nei momenti fuorisella la bici danza a destra e a sinistra che è un piacere. La massiccia scatola del movimento, il carro ultracompatto e la forcella oversize fanno abbondantemente il loro dovere e gli scatti violenti non sono un problema, anzi. Senza paura di essere smentiti, possiamo affermare che la Lemma RT è ai vertici della categoria a livello di rigidità. In discesa ci siamo trovati subito a nostro agio, soprattutto nei tratti più nervosi, mentre nei curvoni più veloci, la geometria ‘corta’, rende l’appoggio in velocità un pochino più scorbutico.
A livello pratico, abbiamo trovato ottima la chiusura sella e gli spessori sotto il manubrio si mettono e levano facilmente senza dover levare i cavi integrati. I perni passanti delle ruote (molto leggeri!) richiedono una chiave a brugola “esterna” per essere smontati/montati.
Per chi è questa bicicletta? Sicuramente per chi è innamorato del Made in Italy e per chi ha piacere di pedalare su una bicicletta non allineata ai soliti standard estetici. A livello tecnico un passista scalatore è l’utente perfetto, meglio se un po’ evoluto al fine di sentire i vantaggi della versatilità del telaio.
Appurato sul campo che il telaio è a livelli assoluti, lo consigliamo con un gruppo top di gamma, il meglio deve stare con il meglio, a nostro avviso. Parliamo comunque di una bicicletta che, completa, parte da 10.900,00 euro.
Infine un accenno all’estetica, che è ovviamente un aspetto soggettivo ma alla TransAlp, nei momenti di relax prima e dopo le varie tappe, la Lemma RT ha ricevuto diverse ammirazioni di molti partecipanti. Il look minimalista ed elegante, tipico del Made in Italy, con una verniciatura non comune, attirano senza dubbio i ciclisti del nord Europa, ben fatto Officine Mattio.
Sito ufficiale: https://www.officinemattio.com/