11 mag 2016 – Non sembra finire qui la questione della squalifica della ciclocrossista belga Femke Van den Driessche. Dopo la squalifica e la pena pecuniara per l’atleta, Cookson vuole andare oltre. Non crede, infatti, che l’atleta abbia fatto tutto da sola.
«È logico immaginare che abbia avuto un coinvolgimento anche il suo entourage – ha dichiarato Cookson secondo quanto riporta il quotidiano belga Het Nieuwsblad – e bisogna proseguire nelle indagini eventualmente facendo riferimento direttamente alla federazione belga».
L’avvocato della giovane ciclista belga cade dalle nuvole “è stato solo sentito il padre come testimone” ha dichiarato allo stesso quotidiano e conferma come non ci sia ancora alcun nuovo procedimento disciplinare in corso.
Tutto da vedere e da giocare insomma, ma è certamente buon segno che le indagini sul doping meccanico non si fermino sugli atleti. Abbiamo già sottolineato più volte come la realizzazione di una bicicletta truccata sia certamente qualcosa impossibile per il singolo atleta. Ben vengano quindi le dichiarazioni di Cookson.
Restiamo in attesa di altri sviluppi a questo punto.
Redazione Cyclinside