Eccoci alla fine: l’ultima tappa ci porta quest’anno ad assistere alla “passerella” nella capitale, che annovera così tanti piatti tipici, e così noti, amati, imitati in tutto il mondo, che è davvero difficile sceglierne due in grado di andare a podio senza essere scontati.
La Vignarola
Questo piatto decisamente contadino, semplice e ricco dei profumi e dei sapori della primavera, prende il nome dal termine “vignaroli”, ovvero i contadini che vendevano frutta e verdura. E infatti è una vera cornucopia di ortaggi freschi e profumatissimi che ci traghetteranno fuori dalle case, nell’aria di primavera col sole ancora timido ma già bellissimo: fave, piselli, carciofi e lattuga romana La vignarola si può gustare in molti modi: come contorno, o da sola con una fetta di pane tostato, o addirittura per condire la pasta.
Innanzitutto si devono preparare e pulire tutte le verdure: piselli e fave sgranati, lattuga romana ridotta a striscioline, cuori dei carciofi a fettine sottilissime come il cipollotto e il peperoncino.
Poi, si può passare alla cottura.
In un tegame con olio evo caldo si rosolano i cipollotti e il peperoncino, e quindi si aggiungono una a una le verdure, partendo dalla quella che impiega più tempo a cuocere e aspettando un 3-4 minuti per quella successiva, nell’ordine quindi: carciofi, fave, piselli e per ultima la lattuga romana. A fuoco vivo sfumate col vino bianco e lasciate evaporare, Poi coprite e fate cuocere per circa 10 minuti, quindi scoprite e finite la cottura per 5 minuti. Regolate di sale e pepe e gustatela come preferite.
Zuppa all’arzilla
Questo piatto tipico della cucina povera romana è un piatto caldo e sostanzioso, così particolare che è difficile mangiarlo in qualsiasi altro posto. Innanzitutto l’arzilla è un pesce povero (ufficialmente detto razza) utilizzato appunto per insaporire zuppe e piatti a base di pesce piuttosto che come secondo piatto.
Si prepara bollendo per 30 minuti circa sedano carote e cipolle insieme all’arzilla pulita ma ancora intera.
In una casseruola soffriggete in olio evo delle acciughe e pomodori a tocchetti, uno spicchio d’aglio e del prezzemolo tritato. Unite poi le cime del broccolo romanesco, rosolate e quindi coprite con qualche mestolo del brodo di pesce. Fate cuocere piano per dieci minuti circa. Buttate quindi gli spaghetti spezzati nella casseruola e fate cuocere finché non saranno pronti. Regolate di sale e pepe e gustate calda.