22 mar 2019 – Una piccola grande rivoluzione quella che ha portato la nuova generazione di componenti Red eTap AXS della statunitense Sram. Della descrizione tecnica di questo nuovo reparto avevamo parlato qui, ora ci concentriamo sulle impressioni ricevute in prova, frutto di un test in sella a una Trek Madone equipaggiata con il nuovo reparto elettromeccanico wireless a dodici velocità della casa di Chicago.
Cosa abbiamo provato
La Madone utilizzata per il test montava una guarnitura doppia con dentatura 48/35, una cassetta posteriore 10-28 e impianto frenante idraulico con rotori da 160 millimetri sia sull’anteriore che sul posteriore. Le ruote montate erano delle Zipp 404 Nsw, necessariamente allestite con il corpetto ruota libera Xdr che è interfaccia obbligata della cassetta “12v” del nuovo reparto Sram. Il percorso sul quale abbiamo pedalato era misto, con porzioni di pianura alternate in rapida sequenza a salite e discese. Salite lunghe? Una, con lunghezza totale di undici chilometri ma con pendenza a intermittenza e inclinazione massima del sette per cento.
Quella basilare velocità in più
Una velocità in più sulla cassetta posteriore e una vera e propria rivoluzione apportata su tutta la gamma di moltipliche disponibili: questo è quel che Sram ha reso possibile con l’ingranaggio piccolo da 10 denti: quei dieci denti consentono di ottenere moltipliche che a prima vista potrebbero risultare impensabili anche quando accoppiate a un plateau apparentemente compatto come potrebbe sembrare il 48/35 che abbiano utilizzato. Nulla di tutto questo: il 48/11 evita di farti frullare le gambe a vuoto anche quando in discesa oltrepassi i cinquanta all’ora. Lo ricordiamo, per regimi più elevati, ovvero orientativamente oltre i sessanta all’ora, l’opzione preferenziale è quella concessa dal plateau 50/37 denti, che non a caso Sram fornisce alle squadre professionistiche equipaggiate.
Discorso analogo se parliamo di moltiplica minima: il 35/28 che avevamo a disposizione è una combinazione che alle gambe di chi ha un livello medio di allenamento consente di effettuare “in scioltezza” anche salite molto ripide. Ed anche questa volta per chi di condizione ne ha meno la più generosa cassetta 10-33 è pronta a dargli una mano. Ma, a parte le considerazioni matematiche sullo sviluppo metrico, quel che la dodicesima velocità delle cassette Sram ti garantisce in più è l’estrema linearità nella rapportatura dei primi ingranaggi della “scala”: nella fattispecie sul 10-28 utilizzato i primi otto ingranaggi hanno un incremento unitario nella dentatura (10-11-12-13-14-15-16-17). Questo aspetto ti invita a mantenere più a lungo la catena sulla corona grande, sfruttando al massimo quegli otto ingranaggi sequenziali e limitando al meno possibile la discesa della catena sulla corona piccola. A proposito di discesa sula corona piccola: la differenza tra i denti delle due corone è tredici denti su tutti i plateau disponibili nel bouquet delle guarniture doppie del Red eTap AXS: si tratta di un intervallo significativamente minore rispetto a quel che caratterizza la maggior parte delle guarniture delle case concorrenti. Tradotto in pratica questo riduce drasticamente la sensazione di “salto” che talvolta si percepisce nella transizione della catena da una corona all’altra, di conseguenza riduce notevolmente la compensazione necessaria sulla cassetta per adattare la cadenza di pedalata alla moltiplica appena innestata.
Il feeling della cambiata
Sul nuovo Red eTap AXS Sram ha aggiornato sia il software, sia i motori di entrambi i deragliatori: rispetto al vecchio eTap, però, non ci è sembrato che la cambiata sia migliorata in modo significativo per quel che riguarda la velocità della transizione da un ingranaggio all’altro. Questo almeno è quel che abbiamo percepito soprattutto per il cambio posteriore; sì, perché sul deragliatore anteriore la deragliata (che lo ricordiamo si attua premendo contemporaneamente i pulsanti della leva destra e sinistra) sia in discesa ma soprattutto in risalita della catena è sicuramente più immediata, fluida e morbida di quel che era sul precedente eTap. Ultimo, ma non per importanza, nelle numerose e continue discese e risalite di catena che abbiamo effettuato volutamente per mettere bene alla prova il deragliatore, la catena non è mai caduta dalla corona piccola oppure uscita dalla corona grande. E questa, in fondo, non è una cosa scontata.
Le linee della catena
Capitolo “moltipliche incrociate”: il Red eTap Axs non ha sofferto affatto l’incrocio estremo della catena “corona grande – pignone grande”, salvo il fatto che quando si fa lavorare la catena in questo modo (e Sram dice che lo si può fare tranquillamente) si percepisce un piccolo rumore dovuto all’inevitabile frizione tra le maglie. Il rumore scompare del tutto se invece fai scendere la catena sul penultimo pignone, posizione nella quale la trasmissione torna ad essere decisamente silenziosa e fluida esattamente come succede per tutte le altre combinazioni possibili. Sul versante opposto l’incrocio “corona piccola – pignone piccolo” è inibito al sistema, che per questioni di efficienza consente soltanto di lavorare con l’incrocio “corona piccola – secondo pignone” come incrocio limite, situazione nella quale la trasmissione rimane comunque silenziosa e fluida.
Comandi ed ergonomia
L’ergonomia assicurata dai comandi è quella che caratterizza da anni tutta la componentistica da strada della Sram. Sì, le leve freno sono state ingrandite un po’ rispetto alla omologa componentistica di precedente generazione: non ho provato, però sostanziali elementi migliorativi rispetto al vecchio reparto. Decisamente gradita è anche in questo caso la possibilità di regolare il reach, cioè di customizzare la distanza della leva dal manubrio in base alle caratteristiche anatomiche e/o alle preferenze personali e regolare il punto di impatto tra pastiglia e rotore.
Impianto frenante
Nulla a che vedere con i primi impianti idraulici stradistici di Casa Sram: i nuovi freni a disco di classe Red eTap AXS sono davvero una soluzione affidabile, potente e modulabile per affrontare qualsiasi situazione. L’impianto idraulico, e assieme a questo i rotori che nel caso nostro erano da 160 millimetri, non hanno mai prodotto rumori fastidiosi, neanche a seguito di frenate prolungate e forzose. Il contatto della pastiglia con il rotore è deciso ma non è mai troppo “secco” o istantaneo al punto da creare disorientamento a chi è alla guida. A guadagnarci, ovviamente, è la sensazione di sicurezza ce controllo che percepisce subito che è alla guida.
L’interazione wireless? Non pervenuta…
Eravamo curiosi di provare realmente quella che è l’altra grande implementazione che ha subito il nuovo eTap di classe AXS, ossia quella delle grandi possibilità offerte in fatto di controllo, customizzazione e diagnostica permesse dalla applicazione proprietaria Sram AXS, che a detta di Sram è utilizzabile su tutti i dispositivi Smartphone. In realtà, quando abbiamo provato ad accoppiare il nostro reparto con il telefonino ci siamo accorti dell’impossibilità di connettere le due parti. Il perché? Sram ci informa che, ad oggi, l’applicazione non può connettersi con lo Smartphone Huawei di chi scrive, ma che a breve la casa americana risolverà questa lacuna…
Ulteriori informazioni: https://www.sram.com/
Maurizio Coccia
Le specifiche del gruppo e i prezzi:
L’analisi degli sviluppi metrici:
Sram X-Range, sovrapposizione rapporti, monocorona e un compromesso che può giovare
Ma che cos’è il “reparto”???
Non potete chiamarlo gruppo come fanno tutti?
Su Ivo, è un modo per cambiare un po’. Terremo conto della sua critica comunque.