11 lug 2019 – Se qualcuno aveva sorriso all’idea di vedere Alaphilippe combattere per la classifica, oggi deve avere avuto almeno qualche dubbio. Non tanto per come è arrivato, ma per come è stato tutta la salita a ruota di Thomas. Il mio pronostico è per un bis del Gallese a questo Tour, ma la classifica non è fatta di un solo corridore, e Alaphilippe forse potrebbe giocarsi un posto fra i primi 5. Lo stesso Thomas lo teme. Se il corridore della Ineos è rimasto glacialmente freddo all’attacco di Landa per andarlo poi a prendere e staccare ai – 500 metri, non ha esitato nel seguire Alaphilippe, uno che non sarà un drago a cronometro ma che quando si trova in testa diventa un cavallo imprendibile.
Se l’Italia festeggia una mirabolante maglia gialla di Ciccone, vede una piccola sconfitta del nostro uomo per eccellenza: Nibali. D’altronde la condizione del Giro d’Italia non era quella giusta per sfidare un Thomas. Ha agguantato il podio al Giro, ma il Tour è un’altra cosa, ed era richiesto un salto in avanti netto. Salto in avanti che oggi non ha dimostrato. La guerra è ancora lunga, anche se perdere la prima battaglia pesa molto anche psicologicamente.
Landa come al solito grande cuore che non raccoglie il risultato che merita. Thomas è stato così freddo da decidere di lasciarlo cuocere davanti per riprenderlo nel finale. Fra i primissimi anche il compagno di squadra di Landa, l’invisibile Quintana, che bello coperto come al solito è rimasto in una posizione che fa pensare ad un ritorno ad alto livello del Colombiano. Probabilmente la Movistar ce ne farà vedere delle belle a questo Tour.
Questo Tour parte interessante e spettacolare come non ho ricordo da anni. Peccato la regia televisiva che si sofferma su un Bardet in crisi mentre Ciccone è a 200 metri dall’arrivo, e si dimentica quasi totalmente del terzo classificato.
Stefano Boggia (https://www.daccordicycles.com/it/)