Si è avverato l’incubo peggiore di chi pedala su sterrato: una discesa in cui la bicicletta non fa più quello che le si comanda ma decide di testa sua, nel peggiore dei modi. Perché ok, nel fuoristrada la bicicletta bisogna “lasciarla andare” e guai a essere rigidi, ma quando viene tirata via da un filo invisibile c’è poco da fare. Assecondarla per un po’ sperando che smetta. Se poi davanti ti frana il mondo…
Sì, in certi momenti essere in gruppo è una disdetta e anche il povero Julian Alaphilippe, che pure era quasi riuscito a bilanciarsi sganciando un piede e facendo sponda con le ruote sul terrapieno, è volato in un carpiato spettacolare e drammatico, e dopo un attimo ha persino ripetuto lo slancio per cercare di tuffarsi via dal caos che stava per travolgerlo. Altri sono caduti frenando, davanti un corridore è stato spazzato via dal vento allo stesso modo.
Sì, il vento era davvero violento, potete vedere nelle immagini come la polvere sollevata dalle ruote venisse spazzata via con forza.
Ma è normale che faccia questi danni in corsa?
Lo sterrato può essere difficile da gestire, c’è poco da fare. E le discese presenti alle Strade Bianche hanno pendenze a doppia cifra che nelle riprese televisive non rendono proprio l’idea giusta (avete presente quando guardate le gare di sci che sembra quasi facile e poi sono veri e propri precipizi innevati?).
https://www.youtube.com/watch?v=UNwqFYiSDkc
Vento e aerodinamica
La prima regola di quando si corre col vento sarebbe avere materiali che ne risentano il meno possibile. La legge di Murphy del ciclismo è che il vento, se c’è, è contrario o al massimo laterale. Mai a favore. Quello di ieri, laterale, ha provocato la caduta spazzando via letteralmente i corridori.
Materiali che risentano meno del vento sono, sostanzialmente, le ruote. E troppi corridori alle Strade Bianche avevano modelli ad alto e altissimo profilo (più di 5 centimetri) che il vento lo sentivano un bel po’.
Che scelte si sarebbero potute fare? Ruote meno aerodinamiche sicuramente, almeno l’anteriore visto che la posteriore, portando la maggior parte del peso, è meno sensibile. Col vento molto forte anche un telaio con sezioni molto sviluppate non aiuta.
I motivi di scelte anti tecnologiche
Ma allora perché i corridori si ostinano a scelte che sembrano antitecnologiche? Per un mero calcolo di convenienza, lo stesso che si fa alla Parigi Roubaix. Nelle Strade Bianche 2022 i tratti di sterrato sono stati per un totale di 63 chilometri su 184 totali e si è ritenuto maggiore il vantaggio di sfruttare certe soluzioni nei tratti asfaltati dello svantaggio che pure possono generare sullo sterrato. E comunque facendo affidamento sulla capacità di guida fenomenali dei corridori. Scelta, ovviamente, condivisa dai corridori che a loro disposizione hanno materiali diversi dai fornitori tecnici che lasciano libera scelta.
Considerazioni forse da rivedere dopo quanto visto ieri. Chissà cosa ne direbbe, a questo punto, Chris Froome?
6 mar 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside (GPR)