29 giu 2018 – LE BASI: NUMERI E PECULIARITÀ – Maratona 2018, edizione numero 32, “soliti” tre percorsi per tutti i gusti: lungo con tutti i sette passi e 138 km impreziositi dal Giau, medio da 105 con il versante duro del Falzarego, “classico” da 55 per chi ne ne abbastanza del Sellaronda in senso orario e di 1.780 metri di dislivello. Meteo: una bellissima giornata di sole, ordinato quasi a comando, che scalderà forse anche troppo per queste altitudini, nonostante una settimana di avvicinamento quasi del tutto “fresca” come lo scorso anno. Vip: troppo numerosi da citare, ma non mancheranno big del ciclismo come Indurain, Cassani, Bettini o Viviani e, al di fuori del ciclismo, altrettanti “pezzi da novanta”, in molti casi già affezionatissimi: Alex Zanardi, Federico Pellegrino, Christof Innerhofer, Antonio Rossi, Yuri Chechi e molti, molti altri. TV: non mancherà la “solita” diretta di Raitre dalle 6.15 alle 12.00, perché pur sempre di una gara da ormai 9.000 partecipanti si tratta: qualcosa di grande, che il resto del mondo non può che ammirare e invidiare. E per quanto riguarda la “solita” cronaca, basterebbe fermarsi qui.
LA PERCEZIONE DI SUPERIORITÀ – Ma la Maratona non ha solo questo. E non è “solo un altro evento”, come direbbero gli anglosassoni. È “l’evento” principe dell’estate per i granfondisti, per le Dolomiti, per la promozione del Trentino Alto-Adige su due ruote, per i messaggi diretti alla tutela dell’ambiente e, naturalmente, alla mobilità ciclistica. È quello più attraente per gli sponsor di questo periodo: sovente sono stati lanciati anche prodotti, come le gomme Pirelli per bici l’anno scorso, che quest’anno rinnova con la prima uscita “pubblica” del Cinturato Velo, super resistente alla forature, e si fa ben volere per offrire un servizio gratuito che si annuncia come una della novità più utili di tutto il villaggio. Allo stand del “gommista”, infatti, è stata appena installata una nuova macchina che misura la distribuzione del peso del ciclista sulla propria bici fra ruota anteriore e posteriore: ciò permetterà a un tecnico della casa di trovare la pressione di gonfiaggio ideale.
Ma non finisce qui: ovviamente è un’occasione di incontro, è una manifestazione desiderata e ambita, fosse solo per il numero chiuso che “costringe” i cosiddetti “prestigiosi” non selezionati al momento dell’iscrizione a doversi rivolgere all’evento alternativo nello stesso periodo (quest’anno vale la 31ma edizione della Fausto Coppi Officine Mattio, che rientra nel circuito di CicloTurismo dal 2010). E chi non farà né l’una né l’altra, forse, è già venuto in Sudtirol perchè amava in particolare questi monti e potrebbe aver partecipato al Dolomites Bike Day o al Sella Ronda Bike Day, dove l’accesso è libero e gratuito ma, come noto, non si tratta di eventi competitivi. Però sono cresciuti e apprezzati per essere nati a “coronamento” della Maratona, perchè anche le altre valli intorno a Corvara volevano un evento più partecipativo anche per l’incoming, quindi un’occasione di ospitalità pre stagionale e, sopratutto, una festa per tutti, famiglie incluse, anche senza ambizione e capacità sportive: momenti per godere dei passi senza agonismo e con qualunque mezzo a due ruote, inclusi quelli con rimorchi per bambini e a pedalata assistita.
IL RUOLO ECONOMICO – Grazie al notevole impatto sugli operatori di tanti centri, si rinnova come ogni anno l’entusiasmo per l’arrivo della Maratona, il mitico appuntamento ciclistico che invade l’Alta Badia per un week-end, facendo felici non meno di tre paesi diversi per il villaggio, la partenza e l’arrivo realizzati su misura dove aveva più senso tecnicamente, logisticamente e anche economicamente per il bene di tutta la valle. Con un grande amore e rispetto per le persone che rendono possibile la Maratona, quasi tutti volontari: sono ben 1.520. Come spiega il grande patron di questo evento, Michil Costa: “Abbiamo una missione ben precisa, creiamo benessere consapevolmente dando valore alla persona, perchè occuparci dell’altro è un piacere”. Ogni volontario è ben convinto di quello che fa, perché lavora insieme ad altri, per lungo tempo, per il bene di tutti e un progetto che sa che avrà un futuro. Ogni salariato sa che mette il suo tempo in un’azienda sana, con bilanci trasparenti e con un fair play fra i compensi all’altezza delle migliori best practice internazionali.
IL RISPETTO AMBIENTALE – La Maratona colleziona tanti valori che altri eventi nemmeno provano a immaginare o non hanno tempo e modo di implementare. Ma uno su tutti è sempre il rispetto dell’ambiente. Non potrebbe essere diversamente quando Costa spiega che nel suo hotel, il celebre e lussuosissimo La Perla di Corvara, non vengono serviti i frutti di bosco d’inverno né lo strudel d’estate, perché i metodi di produzione e conservazione non sono sostenibili. A qualche cliente non andrà a genio, ma nella sua struttura li chiama infatti ospiti, e preferisce avere “quelli che si merita”. Insomma, meglio uno in meno ma più civile e rispettoso della natura. Lo stesso vale per la gara delle gare: l’ambiente va tutelato senza risparmio, perciò, come spiega sempre Costa, “in questa edizione abbiamo fatto qualche scelta coraggiosa, come quella di squalificare quelli che dovessero lanciare rifiuti a terra impedendogli di ripresentarsi al via l’anno prossimo. Noi abbiamo delle responsabilità. Non dobbiamo solo attrarre un sacco di gente. Dobbiamo anche educare: non insegnare come i maestri di scuola, ma pensiamo all’origine latina del termine. Educere significa tirare fuori il meglio dalla persona”. E così forse qualche ciclista solitamente “maleducato” a casa propria, questa domenica ci penserà tre volte a lanciare qualcosa per terra per non vedersi gravemente penalizzato: si sentirà insomma in colpa a farlo ancora prima di deciderlo, quindi la “traiettoria” giusta per un percorso di prevenzione ed educazione alla cura delle montagne sembra essere stata imboccata.
UN IMPEGNO CONCRETO: MENO CICLISTI IN AUTO E IL MECCANICO IN E-BIKE – Costa sa bene anche che questo evento attira tanti ciclisti da distante, che raggiungono la valle in auto. “Per questo abbiamo istituito gli shuttle gratuiti, dedicati alla visita del villaggio e al ritiro dei pettorali a Badia. È un invito ai ciclisti a non usare le macchine. L’idea è quella di diventare una Maratona assolutamente senza emissioni di CO2, compensando altre attività che facciamo.” Fra le attività più o meno scontate di riduzione del proprio footprint, la Maratona quest’anno introduce due novità on the-road: le auto ufficiali tutte ibride fornite da Audi (le nuove Q7 e-tron) e la nuova figura del cosiddetto “angelo meccanico”, ovvero una serie di professionisti che potranno assistere i partecipanti seguendo la corsa a bordo della nuovissima Pinarello Nitro, la e-bike da strada realizzata dal marchio più legato alla Val Badia.
UN TEMA SEMPRE NUOVO – Quest’anno si parla di “equilibrio”, sostantivo chiaro a tutti e legato a doppio filo con l’essere della bicicletta. Ma sopratutto del ciclista, come spiega il vulcanico Costa che, a ogni occasione di comunicazione, tira fuori un’innata velleità poetica che affina di anno in anno. “L’evoluzione umana è data dal provare a essere equilibrati. (…) È in divenire continuo. Richiede di essere in comunione, in relazione: non si è in equilibrio da soli, è l’altro che mi da l’equilibrio. (…) Tutti possiamo essere tolleranti e ospitali. Ma quello che dobbiamo fare come essere umani è di essere accoglienti. Farsi carico del dolore e delle difficoltà altrui, non solo accettarle, ma farsene proprio carico, essere compassionevoli.” Parole sagge, che potrebbero invitare non solo a una ricerca di massimo rispetto nelle altre persone, ma probabilmente anche nell’ambiente che ci ospita.
UN SOGNO DA INSEGUIRE: LA SALVEZZA DELLE DOLOMITI: proprio questa settimana Costa scriveva in prima pagina sull’Alto Adige arrabbiatissimo contro alcuni politici che, pur dopo validi riscontri del 2017, non hanno rinnovato l’impegno a chiudere il Passo Sella a intervalli regolari durante quest’estate né tantomeno, come prospettato, di aggiungere anche il Gardena. A parziale compensazione è stata invece lanciata la misura del “Dolomitesvives”, che prevede un massimo di 350 veicoli al giorno dal 23 luglio al 31 agosto, limitati tramite un sistema di pass gratuito disponibile in determinati point o con un’apposita App per cellulari. Si tratta pur sempre di una misura restrittiva che in ogni caso Costa non vede di buon grado, perché non elimina il problema principale alla radice del disagio sulle Dolomiti, cioè il rumore e, di conseguenza, anche l’inquinamento. Con la chiusura privata dello scorso anno, invece, si “tagliava la testa al toro”: in quelle giornate non c’era nessuna moto rumorosa che poteva passare, quindi almeno un giorno le orecchie umane e animali potevano tornare ad apprezzare pienamente i suoni della natura. Questo resta senz’altro uno dei sogni più grandi di Michil, anche se teme di non vederlo realizzato: ma chiudere i passi dolomitici servendo anche le località turistiche esclusivamente con mezzi del tutto silenziosi è un obiettivo elevato che può arrivare a dare un senso a tutte le sue attività, Maratona inclusa. Si arriverebbe a trasformare questi monti nel parco naturale più bello del mondo.
Alex D’Agosta
Twitter: @alexdagosta