14 apr 2020 – Ancma è l’Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori. È legata a Confindustria e non è un segreto che tra cicli e motocicli i numeri siano mostruosamente a favore dei mezzi motorizzati, sia come numero di mezzi che dal punto di vista economico.
Eppure con l’elezione di Paolo Magri alla guida dell’associazione di settore qualcosa è cambiato. Ne avevamo dato riscontro qualche settimana fa, con un intervista proprio al nuovo vertice di Ancma (la trovate qui) e ci fa piacere notare come non fu, in quell’occasione, solo un compiacere la stampa di settore. Paolo Magri, dirigente di Brembo, settore motociclo, è un grande appassionato di bicicletta (prima ancora che di ciclismo) che pedala in tutte le sue declinazioni (strada, mtb, e.bike). Ed è attento a che la bicicletta non venga trascurata nemmeno di fronte al settore motociclistico.
È per questo motivo che qualche giorno fa, a seguito della questione relativa ai decreti che hanno lasciati aperti meccanici di moto e ci auto “dimenticandosi” dei riparatori di biciclette (abbiamo parlato delle soluzioni per risolvere il problema in questo articolo e in questo articolo), ha deciso di prendere carta e penna scrivere direttamente a Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio, proprio per sottolineare l’esigenza del settore e di chi, soprattutto, utilizza la bicicletta per spostarsi per lavoro o per necessità anche in questi giorni.
Vi riportiamo la lettera di Paolo Magri a Giuseppe Conte:
Egregio Sig. Presidente,
in questo periodo di preoccupazione diffusa, nel quale tutti noi siamo richiamati al senso di responsabilità, alla capacità di anteporre gli interessi della collettività a quelli del singolo, ma anche alla forza di volontà che il nostro Paese ha sempre dimostrato di possedere nei periodi più bui del proprio passato, ci appelliamo a Lei perché il nostro settore industriale – quello delle due ruote a pedale e a motore e della relativa componentistica – non venga dimenticato dalle Istituzioni.
Il nostro Paese è leader in Europa nella produzione di ciclomotori e motocicli (320 mila unità corrispondenti al 45% della produzione europea) e di biciclette (2.600.000 unità, il 18% a livello europeo, primo esportatore in Europa), ed è il paese che vanta il maggiore parco circolante di 2 ruote a motore del continente, con circa 8 milioni di utilizzatori. Le nostre aziende generano un fatturato di cinque miliardi di euro e danno occupazione a 60 mila persone.
Mi fa piacere, inoltre, descriverLe le ragioni che ci tengono svegli la notte e ci spingono a rivolgerci a Lei.
Il mercato di biciclette e motoveicoli ha caratteristiche stagionali: la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo: la serrata degli esercizi commerciali coincide, per noi, con l’inizio del picco di vendita. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare, nella stagione autunnale/invernale, i volumi persi in questi mesi, con ripercussioni pesantissime sulla tenuta del sistema.
La rete vendita del settore delle due ruote, che conta circa 5 mila negozi in Italia, è composta da operatori di piccole dimensioni, microimprese, spesso a gestione familiare, privi di quella struttura finanziaria che consenta di sopravvivere ad un lungo periodo di inattività ma con le caratteristiche idonee ad applicare tutte le misure di prevenzione al contagio.
Per queste ragioni le nostre aziende attendono – non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno – di riprendere l’attività.
Mi permetta anche di osservare che l’uso dei mezzi a due ruote, offre una forma di mobilità individuale che soddisfa le esigenze di distanziamento sociale, salvaguarda la sostenibilità ambientale e – nel caso della bicicletta – un comprovato aumento del metabolismo e delle difese immunitarie.
Un’ultima considerazione sul ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all’interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono – questi – valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese.
Grazie per l’attenzione e, mai come oggi, buon lavoro.
Paolo Magri
Presidente Confindustria ANCMA
Associazione Nazionale Ciclo Motociclo ed Accessori
Redazione Cyclinside