“Ma…. semplicemente le mani giù? Tutto di colpo sembra che senza appoggiare gli avambracci al manubrio non si riesca più a fare prestazione. Mentre c’è una buona percentuale di corridori con scarsa mobilità e con manubri talmente basso che non arrivano nemmeno a mettere le mani giù.
Eppure il manubrio da corsa offre tre posizioni più le varianti di appoggio, e se sei allenato e abituato alla posizione, ottieni ottima aerodinamica e comfort. O forse sono da rivedere molti bike fitting, anche nel mondo professionistico.”
Il “nostro” Stefano Boggia ha scritto una nota sulla discussione dell’UCI di vietare le posizioni in bicicletta che prevedano l’appoggio degli avambracci sul manubrio (con o senza supporto apposito) nelle gare in linea.
L’ultima occasione di discussione è partita da un manubrio molto allungato e fuori dai parametri UCI che pure si è tentato di usare in gara, causando l’inevitabile squalifica del corridore. Qui trovate l’articolo al riguardo.
La nota di Stefano Boggia riporta, in effetti, a un discorso più generale: la bicicletta da corsa, con il suo manubrio già definito negli anni, permette già tante posizioni differenti e adatte alle prestazioni elevate anche dal punto di vista aerodinamico. A fugarci i dubbi è, ancora una volta, il professor Bert Blocken dell’Università di Eindhoven che, da diversi anni ormai, studia la posizione in bicicletta al fine di individuare quella più efficace ma anche per spegnere convinzioni che rappresentano più delle mode che delle necessità.
>>> Aerodinamica: lo studio del Prof. Blocken
Conviene davvero?
Vediamo allora come stanno le cose: davvero la posizione più efficace è quella con gli avambracci sul manubrio o, come dice Stefano Boggia, basterebbe rivedere l’assetto e tornare a impugnare il manubrio in basso?
Proprio dallo studio di Blocken possiamo riprendere gli esempi che troviamo citati osservando questa immagine:
Nello studio di Blocken vediamo bene che sono ben presenti le posizioni che ci interessano in questa occasione. In particolare si tratta di quelle qui definite come “Back horizontal” e, appunto “Elbows” (gomiti).
Rispetto alla posizione più aerodinamica, la ormai famigerata “Top tube 4” come viene qui definita l’impostazione col ciclista accovacciato sul tubo superiore, l’efficienza aerodinamica risulta più a favore della posizione con classica presa bassa sul manubrio. Addirittura più della posizione con gli avambracci appoggiati a simulare una prolunga aerodinamica che non c’è. Rispetto a quella posizione vietata, la presa bassa sul manubrio risulta meno aerodinamica del 7,7 per cento, rispetto all’11,8 per cento dell’appoggio degli avambracci. E si deve anche tenere conto che questa posizione è misurata con le braccia convergenti, non aperte come con il manubrio utilizzato da Van Schip che vedete qui sotto:
Insomma: tutto sbagliato, tutto da rifare, direbbe probabilmente Bartali.
Tutto sommato, alla luce anche di queste evidenze aerodinamiche, basterebbe ripensare alle posizioni in bicicletta, senza seguire variazioni che, alla luce dei fatti, non sono giustificate dal rendimento effettivo.
24 giu 2021 – Ripr. ris. Redazione Cyclinside